Parliamo di una fascia di mercato che nel corso degli anni è notevolmente cambiata, quella del software per pc ed ora anche delle App per il vostro smartphone o tablet.
negli ultimi 30 anni, chi desiderata un determinato software ad esempio per scrivere, acquistava l’ormai famosissimo e quasi indispensabile pacchetto di Microsoft Office, chi invece voleva disegnare poteva scegliere tra le varie suite di Adobe, piuttosto che Corel, a chi interessava la contabilità poteva indirizzarsi sul famoso Banana e via dicendo.
Negli ultimissimi anni tutto questo è cambiato in modo talmente subdolo da far sì che l’utente finale quasi non se ne accorgesse, se non ora a cambiamento finito.
Oggi per poter utilizzare il software e le App che usiamo da sempre siamo praticamente obbligati a sottoscrivere un abbonamento mensile con scadenza annuale, se non si volesse rinnovare il software smette di funzionare. E qui casca l’asino.
Con la scusa di offrire sempre programmi aggiornati, l’uso del cloud e qualche altra diavoleria le aziende di software sono riuscite a mettercelo nel frack senza che noi neppure ce ne accorgessimo.
Ad esempio i moltissimi utilizzatori di Office, odiano tutte queste false migliorie che obbligano ad aggiornare il sistema, semplicemente perché spesso sono totalmente inutili e servono solo a confondere ed a rallentare il lavoro. Oggi sono obbligatorie.
Nel lontano 2010 chi desiderata Office comperava il pacchetto, lo installava, “et voilà”, lo utilizzava sino a che il computer non esalava l’ultimo “Bep”, in pratica con un pacchetto acquistato nel 2010 si lavorare per almeno 5anni e moltissimi lo stanno tutt’ora utilizzando.
Oggi le cose sono cambiate, utilizzando sempre ad esempio il pacchetto di Office, oggi chiamato 365, con una chiara allusione alla sua durata, il pacchetto Standard costa 12.30 franchi al mese, pertanto circa 150.- all’anno oltre all’l’IVA. Se dovessimo utilizzare come moltissimi il pacchetto per 10 anni avremmo speso oltre 1500.-. Non dimentichiamoci che ad un certo punto questi software ormai giganteschi non funzioneranno più e diventeranno lentissimi con il nostro computer. Con questo stratagemma ci obbligheranno a sostituirlo molto prima della sua dipartita, obbligandoci a spendere altro denaro.
Ragioniamo, i programmi di videoscrittura sono nati per sostituire le macchine da scrivere, i primissimi office, stavano in una manciata di megabyte ed avevano tutte le funzioni che hanno oggi, erano molto più veloci e non avevano bisogno di nessun cloud. Alzi la mano chi utilizza le centinaia di funzioni strampalate che vengono offerte oggi. Pochissimi!
Ovviamente non sono esenti da critica neppure i pacchetti adobe che per essere utilizzati con tutte le applicazioni chiedono 58.- al mese per un totale di 700 franchi annuali che per un utilizzo medio del software di 5 anni equivale a 3500. –
Identica cosa per decine, se non migliaia di aziende che generano software sempre più ingombrante per obbligarci a cambiare tutto più spesso di un paio di scarpe.
Questa stupenda moda del Cloud, lo ha reso indispensabile. Questo nostro amico fa sì che i nostri dati siano nell’etere di internet senza nessun controllo, con l’unica garanzia di sicurezza dell’azienda che il cloud lo mette a disposizione. In pratica una volta inseriti i nostri dati nel cloud malgrado tutte le rassicurazioni che ci vengono fornite non abbiamo la benché minima idea dello stato e dell’ubicazione dei nostri dati.
Non dimentichiamoci che questo è un enorme business, ma solo per le aziende che lo vendono. Nella pratica saremmo molto più sicuri con un semplice disco esterno sul quale salviamo i nostri dati e successivamente lo stacchiamo dalla rete e lo mettiamo al sicuro. In questo modo i dati, le foto i documenti restano sotto il nostro controllo, con il cloud no!
Questa mania di globalizzare tutto sta portando tutti alla follia collettiva, non ci rendiamo neppure conto che con piccoli salassi mensili alla fine di un anno, abbiamo speso una piccola fortuna che avremmo potuto utilizzare per andare in vacanza. Senza aver avuto praticamente nulla in cambio.
Tutti insieme stiamo facendo il gioco delle grandi aziende che ormai con delle compagnie di marketing rivoluzionarie e una profilazione perfetta, sono bravissime a spacciare l’inutile come indispensabile.
Penso al passato con un sorriso, quando i rapinatori studiavano piani ben congeniati per portare a segno un colpo. Oggi ci vogliono spacciare il web come un’oasi sicura, nulla di più falso, più servizi si delegano al web più hacker (i vecchi rapinatori) che cercheranno di penetrarli.
Tutti i governi vogliono passare alla moneta elettronica, sono solo Babbei che credono che il passaggio alla moneta digitale sia vantaggioso, ma i ladri informatici staranno fermi a guardare? È follia, con una semplice differenza, se prima il signor X rubava, le forze dell’ordine lo cercavano e spesso la refurtiva veniva trovata, nell’era digitale dopo che ti hanno “fregato” basta spegnere il computer ed i tuoi beni si sono volatilizzati!
Ci sarebbe veramente ancora molto da raccontare ma lo faremo la prossima volta.