Tra le patologie che gli animali possono trasmettere all’ uomo (zoonosi) la toxoplasmosi è forse la più famosa e riveste una notevole importanza in quanto, anche se non è eccessivamente dannosa per gli individui adulti, è invece drammaticamente pericolosa per quelli immunodepressi (malati di tumore sottoposti a chemioterapie, malati di aids, etc.) e per il feto.
Proprio quest’ultima forma di patogenicità fa sì che la toxoplasmosi sia tra le patologie controllate e su cui si informa dettagliatamente il paziente umano, all’ atto della diagnosi positiva di gravidanza.
Cos’è dunque questo mostro di cui si sta parlando e di tanta feroce cattiveria! Non è altro che un microrganismo, un protozoo, del diametro di 4 – 17 millesimi di millimetro (cioè 4-17 micron) denominato Toxoplasma Gondii, parassita dell’ intestino dei felini domestici (com’è il GATTO) e selvatici.
In questi ospiti è pressochè asintomatico, causa al massimo una lieve enterite e il gattino costituisce la fonte primaria di diffusione, con le proprie feci, di una delle due forme infestanti: le OOCISTI ( percentuale di pericolosità bassa).
Il giovane gatto si infesta ingerendo l’altra forma infestante, la CISTI TISSUTALE (con alta percentuale di pericolosità) contenuta nelle carni delle prede che la madre cattura per lo svezzamento. Le oocisti sono eliminate in maniera massiccia per 1-2 settimane, poi l’animale diviene resistente e non ne diffonderà più, tranne alcuni casi di portatori asintomatici che in seguito ad eventi immunodepressivi (gravidanza, terapie con corticosteroidi) potrebbero riprendere l’attività eliminativa.
Da notare è il fatto che l’oocisti appena emessa NON è infestante, quindi non pericolosa, infatti necessità di almeno 24 ore (tempo di sporulazione) per acquisire la propria capacità patogena . In seguito a quanto esposto quindi si possono trarre le seguenti conclusioni:
1. Il gatto ed i felini sono gli unici eliminatori di oocisti, per lo più in seguito ad infestazioni inapparenti.
2. L’oocisti NON è pericolosa prima di 24 ore dalla sua emissione, quindi la pulizia della lettiera deve essere giornaliera, meglio ancora se non viene effettuata da gestanti o potenziali gestanti, al massimo usare guanti o lavare accuratamente le mani.
3. E’ più facile infestarsi con l’ ingestione di carni crude, poco cotte (roast-beef, carpaccio,etc.) e verdure non ben lavate che direttamente dal gatto.
4. Prima di un’eventuale gravidanza consultare il proprio medico per i test appropriati, in quanto l’infestazione pregravidica con toxoplasma comporta un’immunità residua.
5. L’infestazione contratta al di fuori della gestazione è asintomatica, tutt’al più caratterizzata da febbriciattola ed ingrossamento linfonodale.
6. Solo il 10% delle infestazioni in gravidanza conduce a malformazioni (idrocefalo*, retinocoroidite**, insufficienza epatica), natimortalità o aborto.
7. La percentuale di gatti positivi ai test per questa patologia sia avvicina, in certe zone, al 90%.
Concludendo si può affermare che la Toxoplasmosi è una zoonosi importante, di provata pericolosità e di sottostimata diffusione ambientale, anche se quanto esposto non deve ingenerare inutili allarmismi, ma neanche futili minimalismi; il problema va affrontato con serietà e coscienza, ai fini di una corretta e rigorosa profilassi, che in definitiva rappresenta la migliore linea di condotta per la salvaguardia della salute umana.
*Idrocefalo= Accumulo di liquido all’interno delle cavità cerebrali (ventricoli c.) con fenomeni compressivi sul tessuto nervoso accompagnati da deterioramento mentale e convulsioni, a volte comporta deformità delle ossa del cranio.
**Retinocoroidite= Infiammazione della retina e della parte interna della camera posteriore dell’occhio.
Paolo