scuole – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Mon, 18 Jan 2021 14:28:22 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 Insegnamento a distanza in Ticino pro e contro https://www.swissact.com/insegnamento-a-distanza-in-ticino-pro-e-contro/ Mon, 18 Jan 2021 08:41:49 +0000 https://www.swissact.com/?p=2452 La lotta al Covid-19, i vari lockdown totali o parziali hanno sicuramente cambiato buona parte della nostra vita quotidiana, questa situazione ha sicuramente influito molto anche sull’insegnamento a distanza DAD.

Ma cos’è la didattica a distanza? Nel complesso la DAD fa riferimento alle capacità per i docenti di comunicare con i propri alunni anche se fisicamente lontani in modo da non fare perdere mesi di importante insegnamento e non lasciarli in casa allo sbando, non vi è una condivisione di uno spazio e un’interazione fisica tra docente e studenti, ma tutto è mediato dall’utilizzo di mezzi tecnologici.

La didattica a distanza utilizza soluzioni smart, computer, notebook, tablet ed in caso di necessita anche il classico telefonino che collegandosi alla rete internet permette la connessione simultanea dell’intera classe.

Quali Vantaggi della didattica a distanza

I vantaggi della didattica a distanza sono diversi. Innanzi tutto permette a docente e studenti di dedicarsi alla formazione da dove risiedono senza la necessità di spostarsi dalla propria abitazione, risparmiando così anche tempo.

Le lezioni avvengono su piattaforme online, spesso possono essere registrata, rendendo poi accessibili i file in qualsiasi momento, per aiutare gli allievi ad approfondire l’argomento. Pensate per esempio a bambini che si assentano dalla lezione online poiché stanno male, hanno la febbre o qualsiasi altro impedimento, non si tratterebbe in questo caso di una lezione “persa”, poiché potrebbero recuperarla in qualsiasi momento senza restare indietro rispetto ai propri compagni di scuola.

Chiaramente in Canton Ticino la DAD viene vista in modo anomalo, il vero motivo è la poca preparazione che il DECS ha dedicato alla questione, nel primo lockdown in primavera si è corsi ai ripari in modo confuso, ed oggi dopo 9 mesi di distanza la confusione regna sovrana.

Durante la scuola in presenza gli allievi devono seguire le lezioni per circa 8 ore, durante le lezioni a distanza questo tempo dovrebbe essere il medesimo, invece in modo inspiegabile viene parzialmente annullato, nella scorsa fase a parte qualche docente intraprendente che teneva le lezioni via webcam i ragazzi avevano un impegno di pochissime ore al giorno e per la maggior parte tramite schede o scritti. Questa non è didattica a distanza è confusione.

La DAD dovrebbe essere il proseguimento della didattica in presenza, gli alunni dovrebbero avere le medesime ore di impegno, ed il docente dovrebbe semplicemente svolgere le lezioni tramite webcam.

Diversi studi hanno spiegato come la chiusura delle scuole riduce in maniera sensibile la mobilità e di conseguenza contatti sociali e contagi, lo ha spiegato anche Mattia Lepori, capo area medica dell’EOC, “affermando come le vacanze scolastiche durante il periodo natalizio siano state un toccasana per la curva epidemiologica”. Ma il Consiglio Federale come al solito tergiversa demandando ai Cantoni l’onere della decisione e di eventuali misure restrittive.

Manuele Bertoli, intervistato dal Corriere del Ticino, fa sapere come “la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) sta ancora discutendo”. Secondo Bertoli la didattica a distanza “ha creato problemi e acuito le disuguaglianze sociali”

Nella realtà ci sono le prove tangibili che la DAD utilizzata nel modo corretto è utile e permette agli studenti di studiare e comprendere le lezioni senza il rischio di contagio, ma per fare questo serve sicuramente la coerenza e il desiderio di portare avanti un progetto importante come la scuola a distanza, che probabilmente in futuro sarà basilare per un processo di crescita della didattica a livello globale.

Le problematiche che affliggono la didattica online sono generalmente tre: sociale, formativa e tecnologica.

In ambito sociale è evidente che annullando il contatto interpersonale si abbassa il livello di comunicazione, l’interscambio culturale e il rapporto emotivo alunni e docenti. Ciò può avvenire sia tra insegnante e alunni, che tra gli studenti stessi, con il rischio di aumentare il distanziamento emotivo oltre a quello sociale.

Dal punto di vista formativo le lezioni diventano certamente più impersonali e meno adattabili alle esigenze della classe e del singolo, con il docente chiamato a fare grandi sforzi per delineare le difficoltà del gruppo e impostare così la lezione seguendo una metodologia adatta al gruppo.

Ultimo, ma non per importanza, il problema tecnologico: purtroppo, spesso sia insegnanti che studenti non sono abili nell’utilizzo dei dispositivi tecnologici e nello svolgere determinate attività online e molte sono le famiglie che non hanno ancora la possibilità di permettersi una connessione internet abbastanza performante o, ancor di più, tablet e pc per tutti i componenti della famiglia.

Con il tempo la didattica a distanza è sicuramente perfezionabile, ma la corretta applicazione della didattica online può dare senza dubbio un valore maggiore alla scuola che verrà.

]]>
Scuola Media di Morbio Kaput https://www.swissact.com/scuola-media-di-morbio-kaput/ Sun, 17 Jan 2021 16:00:07 +0000 https://www.swissact.com/?p=2426 E’ di poche ore fa la notizia inviata per e-mail alle famiglie degli allievi della Scuola Media di Morbio Inferiore dove si avvisa della chiusura della Scuola e della sospensione delle lezioni in presenza dal 18 gennaio al 29 gennaio 2021 a causa di contagi Covid-19, Non sarà previsto un servizio di accudimento.
Egregi Signori,
nella giornata di sabato è stato segnalato dall’Ufficio del medico cantonale (UMC) un numero di casi di contagio Covid-19 determinato dalla cosiddetta “variante inglese”, che purtroppo ha coinvolto 13 tra allievi e docenti di diverse classi della scuola media di Morbio Inferiore. Stando alle indicazioni sin qui acquisite, questa variante ha dimostrato un’esponenziale capacità di propagazione dei contagi, ben superiore alla variante ordinaria.
Per questo motivo al fine di evitare un possibile focolaio virale, l’UMC ha disposto un’immediata quarantena sino al 27 gennaio 2021 compreso, per tutti gli allievi e i docenti della scuola media di Morbio Inferiore. Ciò comporta durante questo periodo un passaggio temporaneo alla didattica a distanza così come previsto dallo scenario 3, per tutte le classi della scuola, che proseguirà sino a venerdì 29 gennaio 2021.

Si viene inoltre invitati nel chiamare da subito il numero 0800 144 144 dalle 09.00 alle 17.00 per fissare l’appuntamento presso il checkpoint di Mendrisio.

Abbiamo immediatamente effettuato la chiamata, e si viene invitati a presentarsi per un tampone presso il Checkpoint di Mendrisio dalle 8.00 alle 18.00, cosa interessante che non vi è appuntamento, in pratica se tutti i genitori con i figli della Scuola di Morbio dovesse andare domani avremmo probabilmente uno degli assembramenti più importanti degli ultimi giorni! Ovviamente poi, essendo un’emergenza il Checkpoint di domenica è chiuso.

Abbiamo contattato il responsabile del DECS tramite Social, e ci siamo onestamente stupiti della rapida risposta della quale alleghiamo uno stralcio di risposta:
“Fermare temporaneamente la scuola in presenza in una sede in cui nel giro di alcuni giorni si sono manifestati diversi allievi positivi ha senso. Non avrebbe invece senso chiudere la scuola per oltre 50’000 allievi delle scuole ticinesi a fronte di 50 allievi positivi al giorno e per ora 2 casi conclamati di variante inglese.”

A nostro avviso 50 casi al giorno invece sarebbero da tenere in considerazione.

Da settimane si parla dell’influenza che ha la Scuola su questa Pandemia, ma purtroppo sembra che non esista nessuna prova sufficiente a cambiare la situazione attuale, comprendiamo che la situazione della scorsa primavera era difficile, ma ora il DECS sono mesi che dovrebbe prepararsi adeguatamente alla DAD ed i docenti dovrebbe ormai essere formati adeguatamente.

La diffusione del Virus  avviene anche attraverso gli allievi che si recano a scuola, questo è provato scientificamente! Basta affermazioni del tipo “la scuola non è fonte di contagio“, forse non lo sarà ma sicuramente è uno dei principali mezzi di diffusione con 50’000 e più allievi che ogni giorno si spostano nel cantone.

Sembra invece che malgrado di conosca perfettamente il problema inerente al trasporto degli allievi con i mezzi pubblici non vi siano soluzioni all’orizzonte, in quando il DECS non si assume responsabilità, il governo tace e gli autotrasportatori fanno ciò che conviene.

Qui trovate alcuni spunti interessanti

Science: Inferring the effectiveness of government interventions against COVID-19 del 

Università di Padova: È possibile stimare l’impatto della chiusura di scuole e università sull’indice Rt?

]]>
La chiusura delle scuole è efficace secondo ETHZ https://www.swissact.com/la-chiusura-delle-scuole-e-efficace-secondo-ethz/ Mon, 11 Jan 2021 06:53:38 +0000 https://www.swissact.com/?p=2275

La decisione di chiudere le scuole in Svizzera nella primavera del 2020 è stata una delle misure maggiormente efficaci per ridurre la mobilità e quindi la trasmissione del Covid-19, secondo uno studio svelato domenica. “La chiusura delle scuole ha ridotto la mobilità del 21,6%” ha affermato Stefan Feuerriegel, professore di informatica e management presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo (ETHZ), che ha guidato lo studio. “La nostra analisi conferma che la chiusura delle scuole è una misura che riduce la velocità di circolazione del virus riducendo notevolmente anche gli spostamenti”,

Il primo fattore nella riduzione degli spostamenti è stato il divieto di raduni di più di cinque persone, che ha ridotto la mobilità secondo lo studio che non è stato sottoposto a revisione tra pari del 24,9%. Il secondo fattore è la chiusura di bar, ristoranti e altre attività non essenziali, con un calo del 22,3%.

Miliardi di micromovimenti studiati
Il team di ricercatori ha analizzato 1,5 miliardi di micromovimenti, tra il 10 febbraio e il 26 aprile 2020, utilizzando i dati degli operatori mobili svizzeri al fine di valutare l’impatto delle misure contro il Covid-19 sulla mobilità, i dati sono stati dati in formato totalmente anonimo.

Ciascuno dei 26 Cantoni aveva messo in atto misure restrittive prima che il Consiglio federale imponesse il confinamento parziale, compresa la chiusura delle scuole il 16 marzo. Tutte le scuole sono rimaste chiuse per circa due mesi prima di riaprire gradualmente con l’arrivo del caldo e della bella stagione.

“Se le scuole vengono chiuse, possiamo sperare in un grande cambiamento nel comportamento”, afferma Stefan Feuerriegel, che afferma di non essere sorpreso dall’impatto delle scuole. “Non solo i bambini rimangono a casa, ma a volte significa anche un cambiamento per i genitori”, aggiunge.

Tra le tante misure adottate in tutto il mondo per limitare la diffusione del virus, la chiusura delle scuole è stata una delle più controverse. I bambini corrono un basso rischio di sviluppare forme gravi di malattia, ma si sa poco sul loro ruolo nella trasmissione del virus ed è molto probabile che siano dei vettori nei confronti dei familiari e dei nonni.

I ragazzi pur avendo poche probabilità di contrarre il virus in modo grave, possono spesso essere portatori involontari, che una volta nel nucleo familiare alimenta in modo inconsapevole la pandemia.

]]>