malattia – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Fri, 15 Jan 2021 18:00:13 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 La leishmaniosi https://www.swissact.com/la-leishmaniosi/ Fri, 15 Jan 2021 17:23:50 +0000 https://www.swissact.com/?p=2317 La leishmaniosi è caratterizzata da un gruppo di malattie cutanee, mucocutanee e viscerali dei cani, dell’uomo e di altri mammiferi. Le leishmanie sono parassiti flagellati che hanno un ciclo biologico che coinvolge un ospite vertebrato ed uno invertebrato. Alle nostre latitudini i cani possono ammalarsi di leishmaniosi di due specie differenti: la L. tropica e la L. donovani. La prima è caratteristica della patologia detta leishmaniosi cutanea, la seconda, in alcuni casi insieme alla prima, provoca quella forma di malattia detta viscerale.

La malattia è trasmessa dalle zanzare che hanno succhiato il sangue di qualche animale infetto; quando il parassita entra nel sangue dell’animale punto, si introduce in quelle cellule sanguigne che si chiamano macrofagi, e dal quel momento comincia il periodo di incubazione della malattia. L’incubazione può durare da 1 mese a 7 anni. Dal momento che il parassita è intracellulare, provoca una risposta immunitaria e cellulo-mediata abnorme, la quale è essa stessa fonte di malattia perché l’aumento esagerato degli anticorpi (gammaglobuline), dei macrofagi, e delle cellule bianche in genere va a congestionare gli organi linforeticolari come i linfonodi, la milza e il fegato provocandone un aumento di volume ed un’infiammazione. Inoltre i complessi immunitari si depositano nel glomerulo renale, nell’uvea dell’occhio e nella sinovia delle articolazioni causando lesioni spesso irreversibili.

La sintomatologia è molto variabile a seconda della forma di manifestazione che la patologia assume.

– Nella forma a prevalenza cutanea si hanno: ispessimento della pelle, squamosità, ulcerazioni vicino alle narici e agli angoli degli occhi e a volte noduli intradermici. Il musello, il padiglione auricolare e i cuscinetti plantari sono le sedi più comuni

– Nella forma a prevalenza viscerale si hanno: perdita di peso nonostante un appetito da normale ad aumentato, aumento della sete e delle urinazioni, atrofia muscolare e depressione, vomito, diarrea, sangue nelle feci, tosse, epistassi, starnuti, ingrossamento di milza, fegato, linfonodi, febbre, ittero, uveite, cheratite, congiuntivite, poliartrite.

La diagnosi della malattia è da fare tramite indagini sierologiche e sulla ricerca del parassita in sede intracellulare nel midollo osseo presso un veterinario e sono determinanti per l’eventuale prognosi che è sempre riservata in caso di coinvolgimento dei reni, mentre è considerata ricorrente negli altri casi.

La terapia è da attuare insieme ad una profilassi ambientale, in quanto gli insetti vettori vanno eliminati, e consiste nella somministrazione di antimoniato di meglumina sotto stretto controllo veterinario.

Dott. Simone Stefanini

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Dipendenza da Internet e’ ufficialmente diventata una malattia https://www.swissact.com/dipendenza-da-internet-ufficialmente-diventata-una-malattia/ https://www.swissact.com/dipendenza-da-internet-ufficialmente-diventata-una-malattia/#comments Thu, 14 Jan 2021 19:17:56 +0000 http://2A4C8066-8CFA-4CFE-8CB4-3AD41D8C25CB Mentre nel resto del mondo è ancora studiata e valutata, in alcuni paesi la dipendenza da Internet è ufficialmente diventata una malattia. Persino l’American Journal Of Psychiatry, la bibbia di chi lavora nel mondo della psichiatria, ha proposto l’aggiunta di una “dipendenza da Internet e videogiochi” al Manuale di diagnostica e statistica dei disordini mentali.

“L’era di Internet è iniziata solo da pochi decenni e ha già lasciato profonde tracce nella nostra psiche. La rete, i calcolatori, invadono gli spazi sacri della nostra vita quotidiana, anche quelli interiori”, spiega Nadia Giannalia, psicoterapeuta palermitana. “Internet non è la causa, ma semplicemente il sintomo di un disturbo della personalità che colpisce i soggetti avrebbero trovato altre dipendenze, comunque”.

Si può cominciare a parlare di Internet-dipendenza (net addiction) in senso patologico quando si superano le sei ore di navigazione al giorno e iniziano a manifestarsi sintomi l’insonnia, difficoltà a concentrarsi, stress fisico o mentale, irascibilità e desiderio incontrollato dell’on-line. Dietro le persone colpite da questa dipendenza si celano spesso storie di solitudine e di abbandono.

“Uno dei più frequenti bisogni di dipendenza nasce dal timore di essere abbandonati. I soggetti colpiti mostrano atteggiamenti adesivi, compiacenti, remissivi. Sono delle persone che prendono difficilmente delle iniziative, hanno sempre bisogno di una conferma o dell’approvazione altrui. Assumersi delle responsabilità è per loro di una difficoltà quasi insuperabile”, continua la psicoterapeuta. Spesso per gli affetti da net addiction le uniche vere relazioni sono quelle con il computer, su cui riversano ogni emozione. Per loro gli amici del web e le relazioni di rete sono reali.

Riescono persino a tollerare di essere “maltrattati” e di subire trattamenti spiacevoli o esperienze sgradite in chat, o cupe storie di sesso virtuale. “Anche questo scaturisce da una mancata fiducia in se stessi. Le vittime di questa dipendenza si sentono inette nella vita reale, mentre in rete assumono un ruolo, trovano un mondo parallelo, dove riescono a essere quello che nella vita reale non sono”, spiega ancora Nadia Giannalia. Non esistono ancora terapie o trattamenti specifici, e spesso i dipendenti da Internet non hanno alcuna percezione della loro malattia. “È molto difficile agganciarli – conclude la psicoterapeuta – perché si tratta di persone che in fondo si sentono realizzate. Chiusa la porta della loro stanza e acceso il computer, cominciano a vivere dentro una simulazione che li cautela dalla vita reale”.

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Curare la sindrome di Down gia’ nell’utero……. https://www.swissact.com/curare-la-sindrome-di-down-gi-nellutero/ https://www.swissact.com/curare-la-sindrome-di-down-gi-nellutero/#comments Sun, 03 Jan 2021 19:35:32 +0000 http://61AF609A-B34A-4AC7-BD12-570E502FAB26 La sindrome di Down un giorno potrebbe essere ‘curata’ in utero, quantomeno riducendo nel nascituro alcuni dei sintomi tipici della trisomia del cromosoma 21, come il ritardo mentale.

E’ la strada che lasciano intravedere i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Obstetrics and Gynecology diretto da Catherine Spong del National Institute of Health di Bethesda nel Maryland. I feti di topolini Down sono stati trattati in utero con composti che proteggono i nervi in sviluppo. Dopo la nascita i cuccioli presentano ridotta sintomatologia rispetto ai non trattati. Gli esperti Usa sperano che il loro studio, anche se all’inizio, rappresenti una svolta terapeutica: una volta scoperto di attendere un bimbo Down, si potrebbe iniettare la terapia in utero.

Nei topi questo ha in parte funzionato: i ricercatori hanno iniettato due sostanze naturali neuroprotettive presenti nel cervello in sviluppo, NAP e SAL, nelle topoline in attesa di cuccioli Down. Le sostanze hanno permesso di prevenire i danni neurali cui sono condannati i feti malati.

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