Guy Parmelin – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Sun, 31 Jan 2021 20:28:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 Test di massa gratuiti, quarantena più breve, Multe sino a 200 Fr https://www.swissact.com/test-di-massa-gratuiti-quarantena-piu-breve-multe-sino-a-200-fr/ https://www.swissact.com/test-di-massa-gratuiti-quarantena-piu-breve-multe-sino-a-200-fr/#comments Wed, 27 Jan 2021 15:55:04 +0000 https://www.swissact.com/?p=2567 Il Consiglio federale informa sulle nuove misure anti Coronavirus

Test di massa gratuiti, quarantena più breve, Multe sui mezzi pubblici fino a 200 franchi.

In futuro chiunque entri da un paese a rischio dovrà mostrare un test negativo. Il Consiglio federale ha inoltre deciso di farsi carico dei costi dei test di massa e di reintrodurre le contravvenzioni.

Il Consiglio federale decide un nuovo regime di frontiera: chiunque entri da un paese a rischio deve superare un test negativo, in caso contrario l’entrata nel nostro paese è interdetta.

La quarantena può essere ridotta a soli 7 giorni se il risultato del test risulta negativo.

Più soldi per i casi difficili: il Consiglio federale raddoppierà il fondo monetario a 5 miliardi di franchi.

Test di massa gratuiti, quarantena più breve

Oggi il Consiglio federale ha deciso le ultime misure per combattere la crisi Covid-19: nuove regole ai posti di frontiera e fondi aggiuntivi per le imprese. “Non esistono soluzioni semplici”, ha sottolineato il presidente federale Guy Parmelin il Consiglio federale deve valutare con attenzione tutti i fattori per ogni misura intrapresa.

Lo si vede anche dalle decisioni prese oggi dal Consiglio federale. Prima di tutto con la nuova strategia di test: la Confederazione si farà carico dei costi dei test per le persone senza sintomi. Quindi, se i Cantoni decidono di testare regolarmente le case per anziani o le aziende, la Conf

ederazione pagherà il conto, non verranno invece pagati i tamponi a scopo personale. Altrimenti, come afferma il ministro della Salute Alain Berset, “i test saranno molto rapidi ma troppo costosi”.

I Cantoni potranno ordinare test
I Cantoni potranno con validi motivi richiedere dei test obbligatori, in caso di rifiuto sarà possibile incorrere in varie sanzioni. La Confederazione sottolinea che questa è una competenza Cantonale. L’obiettivo principale dei test a tappeto è quello di riuscire a contenere le fonti di infezione meglio e più velocemente, perché molte persone infette sono totalmente asintomatiche. Secondo Berset, è difficile stimare quanto costerà la nuova strategia di test, ma l’Ufficio federale della sanità pubblica ipotizza un costo fino a un miliardo di franchi.

5 miliardi di franchi per casi difficili
Anche per gli aiuti economici sono stati messi in gioco alcuni miliardi, in particolare per i casi di disagio. Come spiega il ministro delle finanze Ueli Maurer, i 2,5 miliardi di franchi approvati non saranno sufficienti. Il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento di raddoppiarli a 5 miliardi.

Nessuno si pente delle scelte e del grandissimo esborso economico che la Svizzera ha attualmente, dice Maurer. Tuttavia, si stanno accumulando una montagna di debiti. “Abbiamo messo a disposizione 150 milioni di franchi al giorno: 100.000 franchi al minuto!

La quarantena può essere ridotta
Il Consiglio federale ha adottato nuove decisioni sul regime ai confini nazionali. Dall’8 febbraio chiunque viaggi in Svizzera da un paese a rischio deve mostrare un test negativo ed essere sottoposto al regime di quarantena. Ciò non si applica ai frontalieri. Le persone che arrivano in aereo da paesi che non fanno parte delle aree a rischio devono presentare esclusivamente un test negativo all’ingresso delle nostre frontiere. Il controllo avverrà all’imbarco sull’aereo.

Il Consiglio federale consente ora di abbreviare la quarantena, sia per i viaggiatori che per le persone che devono restare a casa dopo il contatto con persone infette. Chi risulta negativo, al settimo giorno potrà terminare la quarantena. In questa particolare situazione il governo federale non si assumerà alcun costo. Chi vorrà usufruire di questo vantaggio dovrà pagare il test in modo autonomo.

Fino a 200 franchi di multa
Il Consiglio federale ha reintrodotto le contravvenzioni. Chi viola le misure per prevenire la diffusione del coronavirus può essere punito con una multa da 50 a 200 franchi dal 1 ° febbraio, ad esempio, chi non indossa una mascherina alla fermata dell’autobus, sui mezzi pubblici o nelle stazioni ferroviarie verrà multato.

]]>
https://www.swissact.com/test-di-massa-gratuiti-quarantena-piu-breve-multe-sino-a-200-fr/feed/ 1
Il Consiglio federale non chiude la Scuola https://www.swissact.com/il-consiglio-federale-non-chiude-la-scuola/ Wed, 20 Jan 2021 13:04:43 +0000 https://www.swissact.com/?p=2465 Il Consiglio federale non chiuderà le scuole – nonostante le mutazioni

Le chiusure delle scuole non è attualmente pensabile” é questa l’introduzione alla conferenza.
Un’altra domanda posta a Parmelin in qualità di presidente Federale, “Non sarebbe il momento di convertire le scuole secondarie e superiori all’apprendimento a distanza”. “La domanda è legittima”, ha detto Parmelin, ma i Cantoni sono responsabili dell’istruzione.
Siamo sempre in contatto nel caso in cui la situazione peggiori. “Le chiusure delle scuole non é attualmente un nostro obiettivo”, dice Parmelin. Il Consiglio federale non intende interferire con la competenza dei Cantoni. La task force attualmente non raccomanda nemmeno la chiusura delle scuole.

Nella seduta odierna, mercoledì, il Consiglio federale ha discusso, dello sviluppo epidemiologico e dello stato della campagna di vaccinazione.

È stata inoltre informato in merito a possibili ulteriori misure da parte dei Cantoni nelle scuole dell’obbligo e post-obbligatorie e all’indagine della task force Corona sulla chiusura delle scuole. La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) e la task force avevano raccomandato di evitare, per quanto possibile, il divieto dell’insegnamento a distanza nelle scuole elementari.

Su richiesta del Consiglio federale, la CDPE ha illustrato le misure adottate e che potrebbero essere ancora adottate dai Cantoni nelle scuole. Nella situazione attuale, la CDPE sconsiglia di vietare l’insegnamento a distanza, sia per la scuola primaria che per la scuola secondaria inferiore, che fa parte della scuola dell’obbligo, nonché per la scuola secondaria superiore. Un tale divieto avrebbe conseguenze negative di vasta portata per la salute mentale dei bambini e dei giovani, nonché per la loro carriera educativa.

Per la Task Force i vantaggi di un passaggio all’apprendimento a distanza potrebbero superare gli svantaggi solo in caso di situazione epidemiologica pericolosa o molto pericolosa, e anche in questo caso solo a livello secondario inferiore e superiore. La task force ha esaminato il ruolo dei bambini e degli adolescenti nell’epidemia e gli eventuali problemi, dal punto di vista epidemiologico e della psicologia adolescenziale.

Le misure adottate finora hanno evitato grandi epidemie nelle scuole. Tuttavia, come afferma anche la CDPE e la task force, potrebbero rendersi necessarie ulteriori misure nelle scuole se le nuove varianti del virus si diffondessero in modo selvaggio. Il Dipartimento federale dell’interno e la CDPE stanno intensificando le discussioni per elaborare possibili scenari per le scuole medie inferiori e superiori.

Il numero di nuove infezioni, di ricoveri e di decessi è formalmente diminuito negli ultimi giorni. Tuttavia, secondo il Consiglio federale la situazione epidemiologica rimane tesa a causa della diffusione delle nuove varianti del virus, significativamente più infettive.

Sorge una semplice domanda: sino all’avvento dei telefonini e dell’era digitale, capitava spesso che degli allievi potessero mancare da scuola per parecchio tempo o, che in situazioni particolari gli istituti scolastici dovessero chiudere, questo non sembra abbia mai causato disastri emotivi o suicidi di massa. Ora invece sembra che chiudere le scuole per un breve periodo a favore della salute e del benessere di tutta la popolazione sia l’equivalente di una crisi mondiale. Incomprensibile!

]]>