consiglio federale – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Fri, 19 Mar 2021 17:39:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 Il CEO di Swatch Nick Hayek critica la “cattiva gestione” del Consiglio federale https://www.swissact.com/il-ceo-di-swatch-nick-hayek-critica-la-cattiva-gestione-del-consiglio-federale/ Fri, 19 Mar 2021 17:38:47 +0000 https://www.swissact.com/?p=2933 il Ceo di Swatch Group Nick Hayek ha accusato il governo di incompetenza

Nick Hayek CEO di Swatch Group e uno degli imprenditori Svizzeri più famosi del nostro tempo, è noto anche per le sue dichiarazioni spesso poco diplomatiche e molto dirette. In un’intervista con la Neue Zürcher Zeitung, l’imprenditore ha accusato il governo Federale di prorogare ingiustificatamente le restrizioni nel nostro paese. La critica è diretta principalmente ai ministri socialisti – Alain Berset e Simonetta Sommaruga.

Nick Hayek, a capo dello Swatch Group, ha espresso ciò che molti pensano ma non osano dire pubblicamente: il blocco delle attività in Svizzera è stato e rimane un errore. La sinistra del governo Svizzero ha mostrato la sua incompetenza ed il fallimento nella lotta contro la pandemia.

Tu (riferito al governo svizzero) puoi sbagliarti. Ma devi servirti da lezione, cosa che non è accaduta“, ha riassunto il signor Hayek.

Nella sua intervista, ha anche ricordato che nel luglio 2020 lui e altri rappresentanti dell’economia e della scienza sono stati invitati a un ritiro organizzato dal Consiglio Federale. Nick Hayek, riferendosi all’esperienza di una serie di paesi asiatici, ha chiesto una scelta a favore di una strategia pragmatica per combattere il coronavirus; le restrizioni ed il lockdown erano e rimangono controproducenti.

Tuttavia, sia allora che oggi, la maggioranza di sinistra nel Consiglio federale ha ignorato qualsiasi consiglio. Il signor Hayek ha sottolineato che il seminario con il governo era più simile a un “incontro per dare spettacolo” che ad un incontro per migliorare la situazione della Svizzera.

È interessante notare che il capo dello Swatch Group ha rilasciato la sua intervista al quotidiano pubblico Neue Zürcher Zeitung. La crisi intorno alla pandemia ha messo a nudo il problema della libertà di parola nella nostra amata Confederazione: è deplorevole, ma la radio e la televisione di Stato, nonché il suo ufficio di traduzioni SwissInfo, subordinato al dipartimento di Simonetta Sommaruga, presentano notizie sempre e solo a favore delle autorità senza mai un minimo di senso critico e senza permettere la pubblicazione di notizie contrarie.
Qui l’articolo riportato anche da luzernerzeitung in quanto NZZ é totalmente a pagamento

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Il Consiglio Federale decide di non decidere, ancora chiuse molte attività. https://www.swissact.com/il-consiglio-federale-decide-di-non-decidere-ancora-chiuse-molte-attivita/ Fri, 19 Mar 2021 17:00:02 +0000 https://www.swissact.com/?p=2930 Sono consentiti incontri privati ​​con dieci persone, questa è stata la massima misura di allentamento decisa oggi dal Consiglio federale.

Da lunedì saranno nuovamente possibili incontri privati all’interno ​​con dieci persone invece di cinque. Per il momento, il Consiglio federale a causa della paura per una possibile terza ondata ha preferito come al solito non allentare ulteriormente le misure restrittive in vigore, malgrado l’immensa pressione della politica e degli affari, in questo modo sicuramente saranno molti più i malati di depressione che di Covid.

Ovviamente non è stata in nessun modo messa in discussione nessuna mozione che in un momento così difficile per il paese diminuisse lo stipendio dei membri del CF che ammonta a quasi mezzo milione di franchi a testa! (vedi qui)

Una settimana fa, oltre all’abrogazione della regola delle cinque persone, il Consiglio federale aveva lasciato intravvedere tra l’altro, la rapida apertura delle terrazze dei ristoranti, degli sport indoor e degli eventi culturali e sportivi con un numero di pubblico limitato, malgrado queste esigenze richieste da gran parte dei Cantoni e delle associazioni di imprese, il CF ha preferito nuovamente non decidere, malgrado come ha fatto notare un giornalista durante la conferenza stampa i numeri non siano così allarmanti come viene raccontato.

Il Consiglio federale ha discusso sulle richieste del Consiglio nazionale, che richiedeva aperture più ampie“, ma tuttavia, la situazione epidemiologica secondo le prospettive degli esperti non consente la seconda fase di apertura. Il numero di infezioni è aumentato costantemente, la situazione secondo il CF è notevolmente peggiorata.

Secondo la task force scientifica, (che sino ad oggi non ne ha mai azzeccata una) il numero di infezioni dovrebbe raddoppiare ogni tre o quattro settimane. Il Consiglio Federale fa inoltre riferimento alla situazione in tutti i paesi vicini, lì i numeri sono aumentati, anche se le misure sono in alcuni casi molto più rigorose che in Svizzera.

D’altronde tre dei quattro parametri di riferimento utilizzati dal Consiglio federale non vengono raggiunti da diversi giorni. Nello specifico, l’incidenza a 14 giorni è salita a oltre 200 per 100.000 abitanti, il tasso di positività è superiore al 5% e il numero di riproduzioni è di 1,14 significativamente superiore a 1.
Solo l’utilizzo di posti di terapia intensiva con pazienti Covid 19 è di molto inferiore al valore della linea guida specificato.

Con una fase di apertura globale, il rischio di un aumento incontrollato del numero di casi è attualmente troppo grande, scrive il Consiglio federale. Inoltre, vengono vaccinate troppo poche persone (anche qui viene spontaneo domandarsi di chi sia la colpa) per evitare un forte aumento dei ricoveri. L’obiettivo è mantenere la buona posizione di partenza per la campagna di vaccinazione nei prossimi mesi e per la prossima fase di apertura dopo Pasqua.

Ci sarà da aspettare il prossimo 14 aprile perché il Consiglio federale decida se la fase di apertura delineata la scorsa settimana potrà mai entrare in vigore.

Ma come d’abitudine il Consiglio federale frena: “Occorre ancora molta cautela e si raccomanda di limitare le riunioni a poche famiglie“. Inoltre, l’opportunità dovrebbe essere sfruttata per essere testati con tampone (impossibili da reperire su tutto il territorio)prima di ogni riunione privata.

Ci sono “indicazioni che le nuove varianti di virus non solo siano molto più contagiose, ma anche più letali“, sempre a detta del Consiglio federale e smentito dalla maggior parte degli studi clinici. Le nuove varianti sono ora responsabili di oltre l’80% delle infezioni in Svizzera, pertanto vi sarà da aspettare sicuramente parecchio prima delle prossime aperture

Al momento è molto probabile una terza ondata, ha affermato martedì Patrick Mathys, capo della sezione gestione delle crisi presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (BAG). I numeri dei contagi pubblicati quotidianamente hanno confermato questa valutazione secondo Mathys.

Come ormai d’abitudine il Consiglio Federale ha preferito nel dubbio, non decidere, nel frattempo i problemi legati all’attuale situazione si stanno facendo sentire a tutti i livelli, moltissime le persone al limite della depressione, migliaia gli esercizi ed i negozi ormai ad un passo dalla chiusura, ma il CF continua con un politica bieca ed incomprensibile.

Ricordiamo ovviamente per chi lo avesse dimenticato che per le vacanze di Pasqua la maggior parte degli alberghi indicano il tutto esaurito e che 70000 frontalieri entrano quotidianamente dalle nostre frontiere senza il minimo controllo. Ma questa situazione ovviamente non interessa a nessuno!

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Ecco le nuove regole imposte dal Consiglio Federale per il futuro https://www.swissact.com/ecco-le-nuove-regole-imposte-dal-consiglio-federale-per-il-futuro/ Fri, 12 Mar 2021 15:44:49 +0000 https://www.swissact.com/?p=2918 Dobbiamo prepararci per la terza ondata

Il Consiglio federale propone dei minimi allentamenti dell’attuale situazione entro il 22 marzo, ma solo se la terza ondata non si concretizzerà.

Il governo federale vuole allentare le misure di repressione ma teme che la Svizzera possa trovarsi di fronte a una terza ondata di coronavirus.

Il Consiglio federale lascia quindi senza risposte definitive sulle possibili aperture del 22 marzo. Rimandando come sempre la decisione nei prossimi giorni.

Tuttavia, il Consiglio federale propone questi punti per il prossimo allentamento:

Per i Bar e ristoranti vi potrebbe essere l’autorizzazione ad aprire le terrazze. Tuttavia con regole molto precise: la mascherina potrà essere tolta solo durante il consumo. Massimo 4 persone per tavolo e la richiesta della registrazione dei propri dati a tutti i membri del tavolo. Il sostegno economico dei ristoranti continuerà e non dipenderà dalla possibilità di aprire le terrazze.

Ai ristoratori che non hanno invece la terrazza verrà ovviamente data la possibilità di fallire in modo silenzioso.

Eventi con il pubblico ma con gravi limitazioni dovrebbero essere nuovamente possibili. Sono previste 150 persone per eventi all’aperto come partite di calcio o concerti all’aperto. Solo invece 50 persone dovrebbero essere autorizzate a partecipare a eventi che si svolgeranno negli edifici, come cinema, teatri e concerti.

15 persone agli eventi per il tempo libero: oltre agli eventi privati ​​già consentiti, nonché le attività sportive e culturali. Dovrebbero essere nuovamente consentiti altri eventi con un massimo di 15 persone. Ciò include, ad esempio, visite guidate nei musei, riunioni dei membri del club o altri eventi nel settore dell’intrattenimento e del tempo libero.

Le riunioni private con amici e familiari in casa dovrebbero essere nuovamente possibili con 10 persone. All’esterno esiste già una limitazione per 15 persone.

Anche agli adulti dovrebbe essere consentito di praticare di nuovo sport o di essere coinvolti culturalmente. Si applicano rigide norme di protezione e il numero di partecipanti non deve superare le 15 persone.

L’insegnamento in presenza nelle università dovrebbe essere svolto di nuovo a livello locale, ma solo in misura limitata. Ad esempio, non più di 15 persone potranno persenziare in una classe. Con l’obbligo rigoroso di portare la mascherina.

Nelle case per anziani i residenti vaccinati verranno esentati dall’obbligo di portare la mascherina.

Secondo Berset inoltre da lunedì 15 marzo la Confederazione si assumerà i costi di tutti i test coronavirus.
È quanto prevede la nuova strategia del Consiglio federale per accompagnare le riaperture graduali. Si tratta di una misura volta a “proteggere meglio le persone particolarmente a rischio e combattere tempestivamente i focolai locali di Covid-19” ha spiegato Berset.

Che dire: attendiamo le decisioni definitive per la prossima settimana, nel frattempo il CF ha ulteriormente dimostrato la sua incapacità nella gestione della pandemia.

Non è neppure chiara la gestione dei vaccini ed il motivo per il quale la Svizzera ne ha snobbati oltre la metà senza una giustificazione reale.

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Svizzera Negozi aperti dal 1 marzo, ristoranti chiusi https://www.swissact.com/svizzera-negozi-aperti-dal-1-marzo-ristoranti-chiusi/ Wed, 24 Feb 2021 18:33:55 +0000 https://www.swissact.com/?p=2840 Sappiamo che molte persone non sono felici” questa è il pensiero del Consiglio federale, che imperterrito prosegue mantenendo la stessa linea delle scorse settimane, dimenticandosi che questa Pandemia non è destinata a finire a breve, ed invece di misure coercitive sarebbe necessario trovare un buon equilibrio e soprattutto darsi una mossa reale per migliorare la situazione vaccinale in stallo.

Il primo passo di allentamento arriverà il 1 ° marzo: i negozi potranno riaprire, 15 persone potranno incontrarsi di nuovo in privato. Come se oggi già non succedesse!
Ristoranti e Bar invece al momento rimangono chiusi, comprese le terrazze.

Il Consiglio federale vorrebbe uscire gradualmente dal blocco, ma non così rapidamente come richiedono i cittadini e le associazioni imprenditoriali. “La situazione epidemiologica resta fragile“, ha sottolineato il presidente dell’UDC Guy Parmelin davanti ai media. E così sarà ancora per mesi, le varianti del virus continueranno a diffondersi. “Questo ci preoccupa“, dice Parmelin. “Non possiamo ignorare questo sviluppo“.

Sappiamo che molte persone non sono felici”, afferma Parmelin. Allo stesso tempo, ha avvertito: “Le aperture che stiamo valutando comportano anche rischi“.

Ed ecco come appare la prima fase di apertura del 1 ° marzo:

Dal 1° marzo potranno riaprire tutti i negozi, compresi musei, sale di lettura e biblioteche. Inoltre, saranno nuovamente accessibili le strutture per il tempo libero e l’intrattenimento all’aperto, vale a dire impianti sportivi, zoo, giardini botanici e parchi di divertimento.
Pub Bar e Ristoranti comprese le terrazze restano invece chiusi!

Fino a 15 persone potranno incontrarsi privatamente all’aperto. Anche lo sport senza contatto fisico è possibile, ma solo all’aperto: ad esempio sui campi di calcio o negli stadi di atletica, con un massimo di 15 persone presenti. Gli eventi, tuttavia, rimangono vietati, compresi gli eventi organizzati da club o come assemblea generale.

Per i bambini e i giovani fino a 16 anni, sono già stai fatti degli allentamenti nello sport e nella cultura. Il Consiglio federale sta ora aumentando il limite di età a 20 anni (fino all’anno 2001 compreso) e ampliando le offerte sportive e culturali consentite.

Seconda fase di apertura il 22 marzo

Una seconda fase di apertura dovrebbe seguire il 22 marzo, invece del 1 ° aprile come originariamente proposto. Se la situazione lo consentirà. In questo modo il Consiglio federale pensa di soddisfare in qualche modo le esigenze dei cittadini e degli ambienti economici. Sbagliandosi.

Dopo che avrà consultato i Cantoni, il 19 marzo il Consiglio federale vorrebbe prendere una decisione definitiva sulle riaperture.

Si discuterà sull’apertura dei ristoranti e bar ma solo con terrazza esterna, sulle attività sportive e culturali al coperto anche per gli adulti. E aumenterà anche il limite per le riunioni inerenti la sfera privata. “La regola di 5 persone è molto dura“, ha detto il ministro della Salute di Alain Berset.

Non perdere più il controllo

Tuttavia, il Consiglio federale deciderà per la seconda fase di apertura a seconda dello sviluppo della pandemia, per la quale include diversi parametri di riferimento: il tasso di positività dovrebbe essere inferiore al 5%, il tasso di occupazione delle unità di terapia intensiva con pazienti Covid-19 inferiore a 250 posti letto e il numero medio di riproduzioni negli ultimi 7 giorni inferiore a 1. Inoltre, l’incidenza degli ultimi 14 giorni il 17 marzo, non dovrebbe essere superiore a quella del 1° marzo.

Il nostro obiettivo è aprire il più rapidamente possibile“, ha sottolineato ripetutamente Berset. Ma al momento i numeri non sono più in calo, la situazione resta instabile. “Stiamo correndo un rischio calcolato“. Ma molto dipenderà dal rispetto delle regole e dalla campagna di vaccinazione.

In pratica la situazione è molto incerta, il consiglio Federale sembra sempre più confuso, ma la vita deve continuare, non è possibile ipotecare una vita dignitosa con lo spauracchio continuo della Pandemia.

Il Consiglio federale continua ad essere ostinato e ignora la volontà dei Cantoni e delle commissioni parlamentari“, scrive l’UDC in una nota odierna.

A quanto pare neppure le 250’000 firme raccolte in pochissimo tempo hanno avuto esito positivo.

Cosa fare adesso? Aspettiamo le nuove decisioni del governo!

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Negozi, musei e zoo riapriranno il 1 marzo, chiusi i ristoranti! https://www.swissact.com/negozi-musei-e-zoo-riapriranno-il-1-marzo-chiusi-i-ristoranti/ https://www.swissact.com/negozi-musei-e-zoo-riapriranno-il-1-marzo-chiusi-i-ristoranti/#comments Wed, 17 Feb 2021 15:40:01 +0000 https://www.swissact.com/?p=2805 Negozi, musei e persino zoo dovrebbero riaprire il 1° marzo. Ma non ancora i ristoranti, il Consiglio federale ha presentato i primi allentamenti ma i Cantoni devono ancora accettarli.

Infezioni, ricoveri e decessi sono diminuiti nelle ultime settimane, così ha dichiarato il governo. La situazione epidemiologica resta però fragile e incerta, a causa delle nuove varianti che rendono più contagioso il coronavirus.

Il numero di casi legati a queste mutazioni raddoppia ogni 10-14 giorni. La riduzione complessiva dei casi dovrebbe quindi rallentare nel prossimo futuro, ma non è neppure escluso un ulteriore aumento dei casi.
Sembra quasi di giocare all’lotto! Per questo il Consiglio federale propone una riapertura cauta e graduale. Solo le attività a basso rischio di infezioni saranno nuovamente autorizzate il 1 ° marzo.

La follia del Consiglio federale ha nuovamente colpito! In modo particolare tutta la fascia legata alla ristorazione che ormai non ha più nessuna risorsa. Il Consiglio federale con le sue ammissioni crea ancora più confusione e panico, da una parte fanno intendere che si vede la luce in fondo al tunnel e dall’altra adottano regole da guerra fredda, ormai l’operato del Governo è incomprensibile. Nel tentativo di non sbagliare, stanno sicuramente mettendo la Svizzera ed i ristoratori in ginocchio!

Tutti i negozi potranno riaprire i battenti, ma con un numero di clienti limitato, come d’altronde era già il mese di dicembre. Saranno nuovamente accessibili anche musei, sale di lettura, biblioteche o archivi, centri ricreativi all’aperto, come zoo o giardini botanici. Indossare una maschera sarà obbligatorio, le distanze dovranno essere mantenute e le capacità di accoglienza limitate.

Gli impianti sportivi, come piste di pattinaggio e campi da tennis o da calcio, saranno nuovamente aperti. Potranno però accedervi gruppi di massimo cinque persone, restano vietate competizioni ed eventi per adulti.

I giovani fino a 18 anni potranno usufruire di offerte culturali e sportive, la fascia di età ha particolarmente sofferto di misure restrittive, osserva il governo, e con questo atto di lungimiranza permette ai ragazzi di andare allo zoo e in biblioteca!

Flessibilità anche per raduni all’aperto. Potranno incontrarsi fino a quindici persone.

Altri allentamenti potrebbero essere decisi il 1° aprile, speriamo non ci facciano il classico “Pesce”, se la situazione epidemiologica lo consentirà. Ciò potrebbe includere la riapertura delle terrazze dei ristoranti o la possibilità di praticare sport al chiuso e organizzare eventi culturali o sportivi con il pubblico.

Tuttavia, devono essere soddisfatte diverse condizioni, il tasso di positività deve essere inferiore al 5%, l’occupazione dei letti di terapia intensiva da parte dei pazienti Covid inferiore al 25%, il tasso di riproduzione inferiore a 1 e l’incidenza sui 14 giorni al 24 marzo non superiore a quella del 1° marzo. Il governo specifica, tuttavia, che gli allentamenti non saranno in alcun modo automatici.

I Cantoni devono ancora votare sul pacchetto di allentamento. Il 24 febbraio il Consiglio federale prenderà una decisione definitiva.

Con questa strategia è abbastanza evidente l’obiettivo del governo di tenere chiusa ancora la ristorazione sino ad almeno dopo Pasqua, infischiandosene serenamente delle migliaia di persone che stanno stramazzando a causa delle loro decisioni, e dimenticandosi anche di moltissimi cittadini obbligati a restare in macchina ogni giorno con un panino non avendo un posto dove potersi fermare durante la pausa di pranzo, ma cosa veramente triste non é importato a nessuno delle 300’ooo firme che chiedevano un’allentamento anche della ristorazione.

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Il Consiglio federale rinvia la seduta del 17 febbraio https://www.swissact.com/il-consiglio-federale-rinvia-la-seduta-del-17-febbraio/ Sat, 13 Feb 2021 16:44:06 +0000 https://www.swissact.com/?p=2775 Il 17 febbraio il Consiglio federale deciderà come proseguirà le attuali restrizioni dal 1 ° marzo. Questa era stata la promessa del ministro della Salute Alain Berset in modo che i settori interessati dalle possibili aperture avessero abbastanza tempo per prepararsi.

Berset ha cambiato idea e mercoledì prossimo il governo parlerà di come procedere, ma il 17 febbraio non si deciderà nulla. É quanto ha dichiarato Berset al quotidiano francofono “La Liberté”: “Il Consiglio federale darà esclusivamente un idea indicativa sul proseguimento delle restrizioni, dopodiché ci sarà una consultazione con i cantoni”.

In pratica il Consiglio Federale non prenderà alcuna decisione per allentare il blocco fino almeno al 24 febbraio. Mercoledì prossimo il Consiglio federale discuterà di proposte e tematiche per il futuro del paese. Chi chiede al dipartimento della sanità il motivo riceverà una risposta concisa: “serve il coinvolgimento dei Cantoni questa à la normale procedura“. Risposta criptica e incomprensibile, come d’altronde lo è l’attuale operato del Governo federale.

I Cantoni potevano sicuramente essere consultati prima senza dover attendere gli ultimi giorni del mese, sembra inoltre che tutte le rimostranze dei cittadini e delle imprese che chiedono un allentamento non vengano in nessun modo tenute in considerazione dal Consiglio Federale.

Vedremo nei prossimi giorni se UDC Svizzera prenderà un’ulteriore posizione critica dalle decisioni del Consiglio federale.

Di pochi giorni fa lo studio riguardante gli impianti sciistici, (empa)  dove sembra che il rischio di contrarre il virus negli impianti sia molto basso. Secondo lo studio, i ricercatori sono giunti alla seguente conclusione: il rischio di contrarre l’infezione durante un viaggio di 12 minuti in una cabinovia con le finestre aperte è cento volte inferiore rispetto a una giornata lavorativa di otto ore in un ufficio per due persone scarsamente ventilato e mille volte inferiore di una cena consumata in un locale di 30 metri quadrati con otto persone che parlano ad alta voce.

Il Consiglio Federale vuole attendere un’altra settimana

Il fatto che il Consiglio federale stia scegliendo questa strada di attesa permette due semplici conclusioni: in primo luogo, vuole concedersi più tempo per osservare l’andamento della pandemia per un’altra settimana. In particolare, osserva lo sviluppo delle mutazioni.

Secondo: probabilmente non ci saranno grandi aperture, l’economia e la popolazione dovranno necessariamente sottostare a queste decisioni. Se il Consiglio Federale volesse riaprire ristoranti e negozi, avrebbe dovuto lasciare alle attività interessate più tempo, 4 giorni di tempo sono decisamente troppo pochi per approvvigionarsi e creare turni di servizio, per qualsiasi azienda.

Comprendiamo le frustrazioni e anche noi vogliamo vedere le riaperture“. Tuttavia, questo è associato a rischi elevati e richiede una disciplina ancora maggiore da parte di tutti. Dice Berset.

Anche il Consiglio federale ammette di soffrire delle restrizioni attuali: “Troviamo molto difficile sopportare queste misure restrittive, come tutti gli altri“. Ma le restrizioni sono necessarie per evitare che la situazione con le nuove varianti di virus sfugga di mano, come è stato osservato in Gran Bretagna e Portogallo.

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