consenso – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Mon, 03 May 2021 13:47:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 L’attuale battaglia sulla propaganda è un prodromo di guerra? https://www.swissact.com/lattuale-battaglia-sulla-propaganda-e-un-prodromo-di-guerra/ Mon, 03 May 2021 13:15:56 +0000 https://www.swissact.com/?p=2994 In altri articoli avevo illustrato i metodi usati da Cambridge Analitica per influenzare le opinioni degli americani prima delle votazioni, mettendo l’accento su quanto fosse facile manipolare il consenso degli utilizzatori dei socialmedia; magari a qualcuno è sembrato che esagerassi o che fosse un episodio isolato che è stato smascherato e che tutto fosse finito in una condanna o in una dichiarazione di “mea culpa”. Purtroppo non è cosí anzi, i toni si sono alzati: l’agenzia di stampa reuters ha pubblicato ieri una notizia riguardo una riunione del G7 finalizzata a trovare una strategia per contrastare la propaganda Russa e Cinese (Rif.).

Il segretario agli esteri britannico Dominic Raab ha detto chiaramente che i membri del G7 devono accordarsi per una rapida reazione atta a contrastare la propaganda e la mal-informazione della Russia.

I servizi di sicurezza inglesi, europei ed americani concordano nel dire che Russia e Cina stanno cercando di rendere poco credibile l’occidente, diffondendo false informazioni durante le elezioni e bugie riguardo i vaccini anti-COVID19.

La Russia, ovviamente, nega tutto parlando di isteria occidentale anti-russa e la ministra degli esteri russa Maria Zakharova aggiunge che sono scuse per giustificare eventuali interventi armati da parte dei governi del blocco occidentale.

Il britannico Raab ha anche proposto di fare accordi il più presto possibile con India, Australia, Sud Korea e Giappone finalizzati a cercare di contrastare Russia e Cina che, secondo gli ufficiali della sicurezza americani e britannici, stanno prendendo accordi strategici per espandere il loro potere sul resto del mondo.

Non è una situazione molto rassicurante, visto che molti degli scontri tra servizi di sicurezza attualmente avvengono per via informatica quindi i tentativi di modificare i consensi dei rispettivi paesi avvengono quasi tutti a nostra insaputa, ma da parte mia consiglierei di fare molta attenzione a quello che si pubblica sui social network e soprattutto a quello che ci viene proposto.

Usare un buon metodo per discriminare le notizie é quello di chiedersi chi l’ha pubblicato e se colui che lo ha pubblicato ha le competenze per dire quello che ha detto.
A volte ci propinano citazioni e bibliografie ma dobbiamo avere la pazienza di risalire alle fonti e verificare se sono attendibili veramente; non è un lavoro facile e nemmeno veloce ma in questo periodo va assolutamente fatto per evitare di farsi manipolare e trarre false conclusioni.

S.S.

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Il nostro consenso è manipolato? https://www.swissact.com/il-nostro-consenso-e-manipolato/ Sun, 24 Jan 2021 16:31:12 +0000 https://www.swissact.com/?p=2494 Molti di noi si saranno spesso chiesti cosa spinga le persone a condividere i loro dati personali sui social network, ma una risposta precisa non credo sia facile darla. È vero che inizialmente si usavano per ritrovare i compagni di scuola e vedere che piega aveva preso la loro vita ma dopo un po’ ci si ritrovava a fare discussioni con persone che non si sono mai viste o con amici di amici con i quali, forse c’era qualche affinità.
Attualmente i social sono diventati come piazze di paese o bar  dove si fanno pettegolezzi e commenti e, dal momento che i creatori delle piattaforme informatiche hanno capito il business, sono diventate anche un centro di propaganda pubblicitaria e persino di politica e quest’ultima, il più delle volte, a nostra insaputa.

Vi ricordate l’affare Cambridge Analitica di qualche tempo fa, dove venne alla luce la manipolazione di alcune scelte politiche, fatta tramite proposte mirate estrapolate dal nostro uso dei social? Di seguito cito un pezzo del libro scritto da Christopher Wylie(1), uno dei membri della società di analisi dei dati che ho citato prima:

“…Anche se molti utenti tendono a distinguere ciò che succede online da ciò che capita nella vita reale, le informazioni ricavate dal loro uso dei social – il commento al finale di stagione di una serie tv, il like a una foto del sabato sera precedente, ecc… – nascono fuori dalla rete. Quelli raccolti da Facebook, per citare il social network più famoso, sono dati sulla vita di tutti i giorni.

E non fanno che aumentare perché l’esistenza delle persone passa sempre più attraverso Internet. Questo significa che spesso, un analista non ha nemmeno bisogno di fare domande basta creare un algoritmo capace di riconoscere schemi precisi nei dati caricati dall’utente. A quel punto il sistema riesce a individuare da sé pattern che altrimenti lo studioso non avrebbe mai notato. Gli utenti di Facebook si sono radunati e organizzati da sé in un unico luogo, in un solo modulo dati.

Non dobbiamo più collegare milioni di dataset; non servono complicati calcoli matematici per ricavare le informazioni mancanti: sono già al loro posto perché tutti caricano la propria autobiografia in tempo reale, proprio lì, sul sito.

Se qualcuno avesse cercato di creare da zero un sistema per osservare e studiare le persone, non avrebbe potuto fare meglio.
Anzi, uno studio dei 2015 di Kosinski, Stillwell e Wu Youyou(2) dimostrò che usando i like di Facebook, un modello informatico riusciva a prevedere il comportamento umano senza temere rivali. Con dieci like, il sistema anticipava il comportamento di un soggetto con più precisione dei suoi colleghi. Con centocinquanta like faceva meglio di un famigliare.

Con trecento like a disposizione, il modello mostrava di conoscere quella persona persino meglio del suo coniuge. In parte, ciò è possibile perché amici, colleghi compagni e genitori hanno in genere una visione limitata della nostra vita, e si rapportano con noi in situazioni in cui il nostro comportamento è influenzato da quella stessa relazione. È improbabile che i vostri genitori vi abbiano mai visti mentre vi scatenavate alle tre del mattino durante un rave, dopo un paio di pasticche di MDMA; e magari i vostri amici non sanno quanto siete riservati e deferenti in ufficio, con il vostro capo.”

Non è difficile capire che, se si è in grado di arrivare a questi punti, diviene facile pensare che tutto quello che ci viene proposto non sia magari stato accuratamente soppesato prima e che si sia verificato magari in una simulazione virtuale prima di arrivare a noi.

Avendo gli algoritmi appropriati. si potrebbe valutare prima l’impatto di una proposta di legge, simulandola con vari scenari e poi portarla in votazione avendo praticamente la matematica certezza che verrà approvata dalla maggioranza e, peggio ancora, si potrebbero prevedere quali eventi o restrizioni sarebbero più adatti ad una determinata parte di popolazione per far si che accettino determinati sacrifici che, diversamente, non approverebbero mai.
S.S.

(1)Christopher Wylie “Il mercato del consenso” Longanesi 2020
(2)Computer-based personality judgments are more accurate than those made by humans

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