canton ticino – Swissact, il portale del Ticino. News e ultime notizie dal Ticino, Svizzera e estero. https://www.swissact.com News e ultime notizie in tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, svizzera, esteri Wed, 24 Feb 2021 19:15:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.11 Svizzera Negozi aperti dal 1 marzo, ristoranti chiusi https://www.swissact.com/svizzera-negozi-aperti-dal-1-marzo-ristoranti-chiusi/ Wed, 24 Feb 2021 18:33:55 +0000 https://www.swissact.com/?p=2840 Sappiamo che molte persone non sono felici” questa è il pensiero del Consiglio federale, che imperterrito prosegue mantenendo la stessa linea delle scorse settimane, dimenticandosi che questa Pandemia non è destinata a finire a breve, ed invece di misure coercitive sarebbe necessario trovare un buon equilibrio e soprattutto darsi una mossa reale per migliorare la situazione vaccinale in stallo.

Il primo passo di allentamento arriverà il 1 ° marzo: i negozi potranno riaprire, 15 persone potranno incontrarsi di nuovo in privato. Come se oggi già non succedesse!
Ristoranti e Bar invece al momento rimangono chiusi, comprese le terrazze.

Il Consiglio federale vorrebbe uscire gradualmente dal blocco, ma non così rapidamente come richiedono i cittadini e le associazioni imprenditoriali. “La situazione epidemiologica resta fragile“, ha sottolineato il presidente dell’UDC Guy Parmelin davanti ai media. E così sarà ancora per mesi, le varianti del virus continueranno a diffondersi. “Questo ci preoccupa“, dice Parmelin. “Non possiamo ignorare questo sviluppo“.

Sappiamo che molte persone non sono felici”, afferma Parmelin. Allo stesso tempo, ha avvertito: “Le aperture che stiamo valutando comportano anche rischi“.

Ed ecco come appare la prima fase di apertura del 1 ° marzo:

Dal 1° marzo potranno riaprire tutti i negozi, compresi musei, sale di lettura e biblioteche. Inoltre, saranno nuovamente accessibili le strutture per il tempo libero e l’intrattenimento all’aperto, vale a dire impianti sportivi, zoo, giardini botanici e parchi di divertimento.
Pub Bar e Ristoranti comprese le terrazze restano invece chiusi!

Fino a 15 persone potranno incontrarsi privatamente all’aperto. Anche lo sport senza contatto fisico è possibile, ma solo all’aperto: ad esempio sui campi di calcio o negli stadi di atletica, con un massimo di 15 persone presenti. Gli eventi, tuttavia, rimangono vietati, compresi gli eventi organizzati da club o come assemblea generale.

Per i bambini e i giovani fino a 16 anni, sono già stai fatti degli allentamenti nello sport e nella cultura. Il Consiglio federale sta ora aumentando il limite di età a 20 anni (fino all’anno 2001 compreso) e ampliando le offerte sportive e culturali consentite.

Seconda fase di apertura il 22 marzo

Una seconda fase di apertura dovrebbe seguire il 22 marzo, invece del 1 ° aprile come originariamente proposto. Se la situazione lo consentirà. In questo modo il Consiglio federale pensa di soddisfare in qualche modo le esigenze dei cittadini e degli ambienti economici. Sbagliandosi.

Dopo che avrà consultato i Cantoni, il 19 marzo il Consiglio federale vorrebbe prendere una decisione definitiva sulle riaperture.

Si discuterà sull’apertura dei ristoranti e bar ma solo con terrazza esterna, sulle attività sportive e culturali al coperto anche per gli adulti. E aumenterà anche il limite per le riunioni inerenti la sfera privata. “La regola di 5 persone è molto dura“, ha detto il ministro della Salute di Alain Berset.

Non perdere più il controllo

Tuttavia, il Consiglio federale deciderà per la seconda fase di apertura a seconda dello sviluppo della pandemia, per la quale include diversi parametri di riferimento: il tasso di positività dovrebbe essere inferiore al 5%, il tasso di occupazione delle unità di terapia intensiva con pazienti Covid-19 inferiore a 250 posti letto e il numero medio di riproduzioni negli ultimi 7 giorni inferiore a 1. Inoltre, l’incidenza degli ultimi 14 giorni il 17 marzo, non dovrebbe essere superiore a quella del 1° marzo.

Il nostro obiettivo è aprire il più rapidamente possibile“, ha sottolineato ripetutamente Berset. Ma al momento i numeri non sono più in calo, la situazione resta instabile. “Stiamo correndo un rischio calcolato“. Ma molto dipenderà dal rispetto delle regole e dalla campagna di vaccinazione.

In pratica la situazione è molto incerta, il consiglio Federale sembra sempre più confuso, ma la vita deve continuare, non è possibile ipotecare una vita dignitosa con lo spauracchio continuo della Pandemia.

Il Consiglio federale continua ad essere ostinato e ignora la volontà dei Cantoni e delle commissioni parlamentari“, scrive l’UDC in una nota odierna.

A quanto pare neppure le 250’000 firme raccolte in pochissimo tempo hanno avuto esito positivo.

Cosa fare adesso? Aspettiamo le nuove decisioni del governo!

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Scuola Media di Morbio Kaput https://www.swissact.com/scuola-media-di-morbio-kaput/ Sun, 17 Jan 2021 16:00:07 +0000 https://www.swissact.com/?p=2426 E’ di poche ore fa la notizia inviata per e-mail alle famiglie degli allievi della Scuola Media di Morbio Inferiore dove si avvisa della chiusura della Scuola e della sospensione delle lezioni in presenza dal 18 gennaio al 29 gennaio 2021 a causa di contagi Covid-19, Non sarà previsto un servizio di accudimento.
Egregi Signori,
nella giornata di sabato è stato segnalato dall’Ufficio del medico cantonale (UMC) un numero di casi di contagio Covid-19 determinato dalla cosiddetta “variante inglese”, che purtroppo ha coinvolto 13 tra allievi e docenti di diverse classi della scuola media di Morbio Inferiore. Stando alle indicazioni sin qui acquisite, questa variante ha dimostrato un’esponenziale capacità di propagazione dei contagi, ben superiore alla variante ordinaria.
Per questo motivo al fine di evitare un possibile focolaio virale, l’UMC ha disposto un’immediata quarantena sino al 27 gennaio 2021 compreso, per tutti gli allievi e i docenti della scuola media di Morbio Inferiore. Ciò comporta durante questo periodo un passaggio temporaneo alla didattica a distanza così come previsto dallo scenario 3, per tutte le classi della scuola, che proseguirà sino a venerdì 29 gennaio 2021.

Si viene inoltre invitati nel chiamare da subito il numero 0800 144 144 dalle 09.00 alle 17.00 per fissare l’appuntamento presso il checkpoint di Mendrisio.

Abbiamo immediatamente effettuato la chiamata, e si viene invitati a presentarsi per un tampone presso il Checkpoint di Mendrisio dalle 8.00 alle 18.00, cosa interessante che non vi è appuntamento, in pratica se tutti i genitori con i figli della Scuola di Morbio dovesse andare domani avremmo probabilmente uno degli assembramenti più importanti degli ultimi giorni! Ovviamente poi, essendo un’emergenza il Checkpoint di domenica è chiuso.

Abbiamo contattato il responsabile del DECS tramite Social, e ci siamo onestamente stupiti della rapida risposta della quale alleghiamo uno stralcio di risposta:
“Fermare temporaneamente la scuola in presenza in una sede in cui nel giro di alcuni giorni si sono manifestati diversi allievi positivi ha senso. Non avrebbe invece senso chiudere la scuola per oltre 50’000 allievi delle scuole ticinesi a fronte di 50 allievi positivi al giorno e per ora 2 casi conclamati di variante inglese.”

A nostro avviso 50 casi al giorno invece sarebbero da tenere in considerazione.

Da settimane si parla dell’influenza che ha la Scuola su questa Pandemia, ma purtroppo sembra che non esista nessuna prova sufficiente a cambiare la situazione attuale, comprendiamo che la situazione della scorsa primavera era difficile, ma ora il DECS sono mesi che dovrebbe prepararsi adeguatamente alla DAD ed i docenti dovrebbe ormai essere formati adeguatamente.

La diffusione del Virus  avviene anche attraverso gli allievi che si recano a scuola, questo è provato scientificamente! Basta affermazioni del tipo “la scuola non è fonte di contagio“, forse non lo sarà ma sicuramente è uno dei principali mezzi di diffusione con 50’000 e più allievi che ogni giorno si spostano nel cantone.

Sembra invece che malgrado di conosca perfettamente il problema inerente al trasporto degli allievi con i mezzi pubblici non vi siano soluzioni all’orizzonte, in quando il DECS non si assume responsabilità, il governo tace e gli autotrasportatori fanno ciò che conviene.

Qui trovate alcuni spunti interessanti

Science: Inferring the effectiveness of government interventions against COVID-19 del 

Università di Padova: È possibile stimare l’impatto della chiusura di scuole e università sull’indice Rt?

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Nuove restrizioni in Svizzera dal 18 gennaio, aumenta la confusione https://www.swissact.com/nuove-restrizioni-in-svizzera-dal-18-gennaio-aumenta-la-confusione/ Thu, 14 Jan 2021 12:36:52 +0000 https://www.swissact.com/?p=2288 È di ieri 13 gennaio l’ultima conferenza stampa del Consiglio Federale inerente il coronavirus (COVID-19) si è tramutata in un semi lockdown, con regole che a detta di molti porteranno solo ad altra confusione, a decine di fallimenti e sicuramente non risolveranno il problema. Ripeto inoltre la solita indignazione per il fatto che tutte le conferenze vengano proposte in tedesco e ripetute in francese e vice versa, la lingua italiana non viene neppure considerata, è veramente umiliante il fatto che i nostri rappresentanti politici debbano necessariamente parlare tedesco e francese ed invece i politici d’oltre alpe si debbano limitare alla loro lingua madre o poco più.

Torniamo alla conferenza stampa che da lunedì 18 gennaio impone a tutti i Cantoni nuove restrizioni per lo più completamente inutili, che vanno a penalizzare esclusivamente una fascia molto ristretta di lavoratori, che da mesi si stanno prodigando per rimanere aperti applicando alla lettera tutte le disposizioni di ogni genere.

Praticamente: Negozi chiusi, obbligo di home office, nessun incontro con più di 5 persone: il Consiglio federale vuole fermare il virus mutato con queste misure.

Il Consiglio federale proroga di cinque settimane le misure precedenti. Anche ristoranti, istituzioni culturali, impianti sportivi e strutture ricreative rimarranno chiusi fino alla fine di febbraio, come annunciato dal Consiglio Federale.

Tuttavia, le scuole dell’obbligo rimangono aperte. I Cantoni hanno potere di decidere in merito alla chiusura delle scuole e all’apertura e chiusura dei comprensori sciistici.

Viene invece abrogato il regolamento secondo cui i negozi di alimentari, i distributori di benzina e le edicole devono chiudere la domenica e dopo le 19:00. Anche i fornitori di servizi come i parrucchieri rimangono aperti durante il giorno e nei giorni feriali.

Le misure vengono nettamente rafforzate in tutta la Svizzera la giustificazione è legata all’arrivo delle nuove varianti di virus altamente contagiose che hanno raggiunto la Svizzera dalla Gran Bretagna e dal Sud Africa: secondo le prime stime, il rischio di infezione è dal 50 al 70% più alto con le nuove varianti.

Come in primavera, non solo i ristoranti ma anche i negozi saranno nuovamente chiusi.  Il Consiglio federale ha sempre raccomandato ai dipendenti di lavorare il più possibile da casa, ma non un obbligo. Da lunedì, i datori di lavoro sono obbligati a organizzare l’home office – “ove possibile e può essere implementato con uno sforzo ragionevole”. Tuttavia, secondo il Consiglio federale, i dipendenti non hanno diritto a nessun rimborso per elettricità e l’affitto.

Come misura finale, su richiesta della Conferenza dei Direttori Sanitari, vengono specificate le condizioni per una dispensa dall’utilizzo della maschera: Coloro che sono esonerati dall’uso della mascherina devono ricevere un certificato da un medico o psicoterapeuta.

Alcune domande vengono spontanee:

1 -Non si è praticamente parlato dell’argomento Scuola, quando ormai ci sono decine di studi che spiegano semplicemente il motivo per il quale anche gli alunni delle scuole sono da ritenersi pericolosi diffusori del contagio, é di pochi giorni fa la ricerca del ETHZ con tutte le spiegazioni del caso.

2- È altrettanto inspiegabile come su una popolazione totale nel 2019 di 351.491 (fonte) dove si evidenzia che meno del 53% è produttiva

si permetta ad oltre 70000 persone frontaliere (fonte) di entrare quotidianamente nel nostro Cantone senza il benché minimo controllo, il tutto senza voler essere tacciato di populismo.

3- Le stazioni sciistiche possono svolgere la loro missione, ed è vero che lo sci viene svolto all’aria aperta, ma il vero problema sono gli impianti di risalita sempre pieni ed affollati. I ristoranti invece, pur avendo attuato tutte le misure necessarie per svolgere in buona sicurezza il servizio sono chiusi dal 20 dicembre sino a data da destinarsi, si parla di riapertura a fine febbraio e oltre. In tutto questo il buon senso e il principio di equità dove stanno?

Per concludere, chi è in grado di decidere quali siano i beni di prima necessità? per qualcuno potrebbe essere acquistare un paio di scarpe, per altri avere un vestito e per altri potersi comperare un orologio.
𝑺𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒎𝒖𝒓𝒐 𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒆 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒓𝒕𝒊𝒈𝒊𝒂𝒏𝒊 che vivono con gli incassi del proprio lavoro a favore delle grandi catene, delle multinazionali e delle classi sicuramente più agiate..
Da lunedì 18 vedremo la gente ormai stanca fare la fila fuori dai vari DoIT, Brico, negozi di fiori con l’illusione in questo modo di riconquistare un pezzettino di libertà che ci vien tolta quotidianamente.

Soluzioni? Opportunità uguali per tutti serietà e meno confusione nelle decisioni.

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Covid-19 e Case di Riposo https://www.swissact.com/covid-19-e-case-di-riposo/ Wed, 06 Jan 2021 16:51:08 +0000 https://www.swissact.com/?p=2198

“Sono un uomo tutto di un pezzo”
Lo diceva un caro amico classe 1921 deceduto purtroppo oggi in una casa di riposo del Luganese, lui era veramente un uomo tutto di un pezzo e lo ha dimostrato sino alla fine mancava pochissimo al traguardo dei 100 anni, ma purtroppo il momento e questa terribile malattia lo hanno portato via.
La cosa che mi lascia veramente allibito è che nella realtà dei fatti per questa pandemia tutte le persone anziane sono state lasciate da sole, è vero nella maggior parte delle case di riposo è permessa la visita a determinate condizioni e tempi, ma credo che stiamo rasentando la follia.

Penso ad un anziano purtroppo non più autosufficiente ma lucido abituato a vedere giornalmente e per lungo tempo i propri affetti ritrovarsi di punto in bianco con al massimo 60 minuti di visita giornaliera se non addirittura settimanale, senza avere la possibilità di abbracciare baciare o semplicemente vedere i tuoi cari, questo é tristissimo.
Mi domando ad una persona ormai nella terza età avanzata costretto al ricovero in una casa di riposo cosa possa interessare del Covid-19.
si parla di tutela degli anziani, ma siamo certi che questa sia tutela?

La maggior parte degli anziani in strutture di accoglienza non escono praticamente mai dall’istituto e spesso neppure dalla camera, mi viene spontaneo domandarmi come si siano trovati a contatto con il Coronavirus, la totale chiusura come attuata sino ad oggi è totalmente inefficace perché gli anziani sono alla mercé del personale e di molti fattori esterni.
La lontananza fisica dei propri cari pesa sicuramente molto e le giornate diventano interminabili.
Un anziano vive questa situazione come un film dell’orrore, come un abbandono, sono certo che la solitudine sia molto più pericolosa del Covid, i divieti ed i confinamenti anche se fatte per “Tutelare la salute” in realtà hanno portato gli anziani a lasciarsi andare.
Forse a volte andrebbe messo sul piatto della bilancia la qualità della vita che ti resta piuttosto della quantità.

Ciao Aldino buon viaggio 🙂

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Covid Svizzera Ulteriori inasprimenti https://www.swissact.com/covid-svizzera-ulteriori-inasprimenti/ Wed, 06 Jan 2021 16:11:01 +0000 https://www.swissact.com/?p=2186

É di oggi 6 gennaio l’ultima conferenza stampa del consiglio federale inerenti tutti i problemi dovuti Coronavirus (COVID-19) è veramente un peccato che la lingua italiana sia sempre un pochino dimenticata.

Alla conferenza stampa era presente esclusivamente il consigliere federale Alain Berset il quale ha spiegato che la situazione attuale è “La situazione non è buona, anzi, è cattiva direi”

È stato finalmente deciso di mettere uno stop alle eccezioni finora previste. Dal 9 al 22 di gennaio dovranno restare chiusi in tutta la Svizzera i ristoranti, tutte le strutture per la cultura ed il tempo libero e sport.

Si prevede anche la chiusura della ristorazione fino alla fine di febbraio, ma la decisione finale avverrà con la prossima conferenza prevista per il 13 di gennaio.

Questa situazione sta sicuramente sfuggendo di mano anche al Consiglio Federale, che non riuscendo a prendere una linea definita lascia sempre il cittadino nell’incertezza del domani:

Si continua anche a sostenere che le scuole non siano portatrici di COVID 19, ma sono ormai parecchi mesi che parecchi medici molto accreditati sostengono il contrario, e la spiegazione nella realtà è abbastanza semplice: se un allievo della scuola torna a casa e un f

amigliare purtroppo è affetto da Coronavirus, essendo che i ragazzi per la maggior parte delle volte risultano asintomatici, al ritorno nei giorni successivi a scuola vi è un alta possibilità che con il contatto con i compagni, possa in modo inconsapevole infettare i compagni, che a loro volta tornando a casa, possono portare il virus a genitori e nonni. Questo è un dato di fatto semplicissimo da capire, purtroppo lo è per buona parte della cittadinanza ma sembra non lo sia per i nostri politici.

Berset è per la non chiusura delle scuole ma invita i cantoni ad essere pronti per un eventuale scuola a distanza.

Dal 22 dicembre sono stati completamente bloccati tutti i bar e ristoranti, pensando che parte della pandemia venisse propagata dai locali pubblici, ora malgrado tutti i ristoranti, bar, musei, palestre siano chiuse sembra che l’evoluzione del Virus sia difficilmente controllabile e

d anzi i numeri sono aumentati. Anche qui qualsiasi persona di buon senso può comprendere che il reparto ristorazione non è responsabile della pandemia. La maggior parte dei ristoratori ha investito parecchio denaro in prevenzione e questa ulteriore chiusura potrebbe minare in modo irreversibile il settore.

Sembra che tutti ci siamo dimenticati della passata estate quando invece di prevenire la pandemia, venivano offerti incentivi per andare in

vacanza.

È vero che teoricamente gli esercenti verranno aiutati, ma moltissime spese vive purtroppo non verranno coperte da nessuno e questo porterà la maggior parte dei locali pubblici ad una chiusura defi

nitiva.

Impensabile che si pensasse che per alleggerire gli affitti delle attività chiuse per la pandemia, dovesse essere il proprietario ad assumersene i costi, dimenticandosi che anche i proprietari hanno costi importanti per mantenere gli immobili.
Fortunatamente a questa follia il Consiglio nazionale ha bocciato la relativa legge con 100 voti contro 87. Dall’altra parte, la commissione competente degli Stati ha già fatto sapere di non voler entrare in materia.

Mia opinione che il consiglio federale in questo momento stia brancolando nel buio e non sappia come affrontare questa situazione, penso che il popolo abbia bisogno di informazioni ed indicazioni certe, è totalmente sbagliato permettere code chilometriche di sciatori senza mascherina a Lenzerheide e poi non permettere di bere un caffè in un locale adeguatamente protetto, è insensato chiedere a tutta la popolazione attenzione alle regole, quando ogni mattina entrano un’orda di frontalieri senza avere un minimo controllo da ambo le parti.

Speriamo che la situazione evolva soprattutto in chiarezza.

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