È di oggi la notizia che il Consigliere federale Alain Berset ed il consiglio Federale potrebbero cedere a qualche allentamento.
Probabilmente questa motivazione è dettata dal fatto che in Svizzera in pochissimi giorni sono state raccolte oltre 226’000 firme che chiedono “La revoca dell’ordine di chiusura per ristoranti, bar, strutture ricreative e sportive che hanno allestito collaudati e funzionanti concetti di protezione”. Qui trovate il link per la raccolta firme, ora anche in lingua italiana.
Dal punto di vista mediatico e politico la situazione appare sempre molto tesa, con la maggior parte delle informazioni basate su possibili scenari futuri frutto esclusivo di proiezioni, tra l’altro per la maggior parte sino ad oggi sempre errate. La classe politica per paura di sbagliare, “sta sbagliando” imponendo al popolo misure che sono al limite della coercizione.
Non dimentichiamoci inoltre che a causa del lockdown, il debito dello Stato cresce di 6 milioni di franchi ogni ora, e che prima o poi questo debito andrà sanato, sicuramente dal popolo.
Parlando con molte persone in questi giorni il senso di disagio di depressione e di ansia si fa sentire a tutti i livelli, questo furto della nostra autonomia e della nostra libertà legati ad un’emergenza sanitaria, inizia a stancare. Tutti vediamo l’inutilità dei provvedimenti, o perlomeno la poca utilità di quelli messi attualmente in atto.
Tutta la ristorazione è ormai chiusa da quasi 2 mesi, ma a tutt’ora non esiste uno studio che provi in nessun modo, che l’apertura di queste attività sia anche in piccola parte responsabile della diffusione del Coronavirus.
Viene utilizzata la scusa: “se ristoranti e bar fossero aperti vi sarebbero molti più assembramenti”.
Sono le persone che creano assembramento non l’esercizio pubblico, andrebbe giustamente sanzionato chi non rispetta le regole e non tutta una classe di onesti lavoratori!
Tutto il micro artigianato e gli indipendenti sono estremamente penalizzati dall’attuale situazione, dove la maggior parte delle chiusure appare ridicola; un negozio di scarpe o di abbigliamento che rispetta perfettamente le regole, perché mai deve rimanere chiuso? Andrebbe autorizzato ad aprire anche solo per 1 o 2 clienti alla volta, senza creare problemi e disagi a nessuno, ed anche i centri fitness tanto importanti per poter mantenere un sano equilibrio mentale, dopo aver speso migliaia di franchi per garantire un’adeguata protezione, sono ancora inspiegabilmente chiusi. Si pensa però ad una prossima apertura dei musei e degli zoo. Incredibile!
Tengo a precisare che la prossima affermazione non ha nulla a che vedere con i frontalieri che ritengo certamente una parte importante e indispensabile della forza lavoro e dell’economia Svizzera.
Ma, vengono lasciate aperte fabbriche e negozi di alimentari, dove per la maggior parte gli impiegati sono lavoratori transfrontalieri, in tutta la Svizzera sono oltre 340’000 ed in Ticino oltre 70’000. (fonte Ufficio Federale di Statistica)
Questi lavoratori non sono vincolati dalle nostre regole e non hanno nessun genere di controllo alla frontiera, è stupefacente che nessuno abbia pensato, che potrebbero essere un problema per la salute, in quanto portatori involontari dell’epidemia? È intollerabile che il cittadino Svizzero non possa in alcun modo uscire nella vicina penisola se non armato di tampone e carta da bollo, ed i nostri vicini fino a qualche giorno fa potevano entrare quotidianamente senza nessuna difficoltà.
Durante l’ultimo anno sono solo le grandi catene alimentari Svizzere che hanno vergognosamente fatto i “Soldoni” fregandosene della situazione, aumentando i prezzi per avere margini impensabili.
È incomprensibile perché in un supermercato Coop ( fatturato 2020 – 30,2 miliardi), Migros (fatturato 2020 – 29.8 miliardi), Lidl o Aldi si possa entrare senza praticamente controllo sino ad oltre 100 persone e come invece nel negozio di scarpe non possa entrare neppure una persona, pur avendo il negozio una superficie di oltre 300m2.
Vorrei comprendere chi sia il genio della lampada che ha deciso cosa sia indispensabile e cosa non lo sia!
Si possono comprare i quotidiani ed i settimanali ma non i libri, é possibile acquistare calze ma non le ciabatte, posso comperare l’asse da stiro ma non il ferro da stiro, posso comperare i pannolini ma non i giocattoli per i bambini, la lista di imbecillità è lunghissima e incomprensibile.
Ci stanno propinando un vaccino che nella realtà dei fatti non protegge come dicono, perché anche vaccinati possiamo veicolare il virus, sarebbe veramente bello sapere tutta la verità perché è ormai un anno che la politica sta decidendo per la nostra salute, per il nostro benessere e per il nostro lavoro.
Ma con scarsi risultati.
Vorremmo tutti un allentamento delle attuali misure restrittive, speriamo avvenga presto altrimenti avremo si un emergenza sanitaria ma non più legata al Covid-19 ma allo stato mentale delle persone ormai esauste, oltre ad un’emergenza economica mai vista in precedenza, specialmente in Svizzera.