Il numero di infezioni con varianti di Covid-19 provenienti dal Regno Unito e dal Sud America è in forte aumento in Svizzera, questo ha spinto le autorità a introdurre misure più severe per i viaggiatori.
Da ieri, quasi tutti coloro che entrano in Svizzera dovranno compilare un modulo. Ecco cosa dovete sapere.
Da lunedì 8 febbraio sono state messe in atto nuove restrizioni per rallentare la diffusione delle mutazioni del coronavirus.
“Queste regole si applicano a tutte le persone autorizzate che possono entrare in Svizzera. Ciò significa che valgono anche se siete svizzeri e tornate in Svizzera dopo essere stati all’estero ”, ha affermato l’Ufficio federale della sanità pubblica sul suo sito web.
Quasi tutti coloro che entrano in Svizzera devono compilare il modulo di iscrizione online.
Fatto ciò, riceverete un codice QR che dovrete mostrare all’ufficio immigrazione e al controllo passaporti quando richiesto.
Chi non ha bisogno di compilare il modulo?
Alcuni viaggiatori sono esentati da questo requisito. (Qui trovate il link completo)
– Persone che viaggiano per affari per un motivo importante che non può essere rimandato.
– Persone che viaggiano per un’importante ragione medica che non può essere rimandata.
– Passeggeri in transito che hanno trascorso meno di 24 ore in uno stato o in un’area a maggior rischio di infezione.
– I lavoratori transfrontalieri.
Le persone che rientrano da un paese o regione a rischio elevato di contagio devono notificare la loro entrata entro due giorni all’autorità cantonale competente, non é invece necessario compilare il modulo se transitate dalla Svizzera trasportando persone o merci in un altro Paese.
Una piccola riflessione é d’obbligo: con oltre 300000 frontalieri (fonte ufficio fed. statistiche) che entrano quotidianamente in Svizzera se queste misure non possano risultare perlomeno ridicole.
É chiaro a tutti che i lavoratori transfrontalieri siano importanti per la nostra economia, e spesso dovrebbero ricevere un encomio per il loro attaccamento al lavoro, e al salario Svizzero.
Ma permettere l’ingresso incondizionato ad oltre 300000 persone che a loro volta nel paese d’origine hanno contatti con migliaia di persone sembra a tutti gli effetti un controsenso.
I lavoratori transfrontalieri non sono esenti dal contagio ed il passaggio quotidiano senza nessun controllo non garantisce sicuramente all’estirpazione della pandemia.