Misure ingiustificate del governo per combattere il coronavirus hanno messo a repentaglio l’esistenza dell’attività di ristorazione in Svizzera. Secondo i risultati dell’indagine KOF, un ristoratore su due teme il fallimento ed al momento non si può contare su una rapida ripresa dell’economia Svizzera.
In termini di conseguenze (mortalità e congestione ospedaliera), il coronavirus in Svizzera non ha superato di molto quelle della normale influenza ma tuttavia, il Consiglio federale continua con normative poco chiare e lockdown poco convincenti a penalizzare l’economia svizzera in generale e la ristorazione in particolare.
A causa del “coronavirus” i negozi e le piccole imprese sono stati costretti a chiudere per un periodo indefinito, con degli aiuti non sufficienti per sanare tutte le spese fisse che comunque esistono anche in fase di chiusura.
Di conseguenza, i ristoratori svizzeri iniziano a temere per la propria sopravvivenza. Un ristoratore su due ormai teme il fallimento a causa di un blocco parziale o di un lockdown. Ciò è dimostrato dai risultati di un sondaggio del Center for Business Research (KOF) presso la Higher Technical School di Zurigo (ETH Zurigo).
Nel 2020, il fatturato degli hotel in Svizzera è diminuito sino al 37% (rispetto all’anno precedente). Un ristorante su tre non esclude la perdita di oltre il 50% del fatturato annuo, il calo maggiore è previsto nei ristoranti degli hotel – del 46%.
Già a maggio 2020 le previsioni erano catastrofiche ma oggi l’incertezza della nuova stagione sta mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
La Confederazione ha sviluppato lo strumento dei casi di rigore per sostenere le imprese attive nei settori più colpiti della pandemia, demandandone l’attuazione e il co-finanziamento ai Cantoni. Ma purtroppo questo strumento non sta funzionando come si pensava, pur creando immensi problemi economici anche alla confederazione, qui il link per avere maggiori informazioni sui casi di Rigore.
È improbabile che la posizione dei ristoratori svizzeri venga corretta dalla ripresa anticipata dell’economia svizzera. KOF ha abbassato la sua previsione iniziale per la crescita del PIL svizzero per il 2021 da un iniziale 3,2% a 2,1%.
Ovviamente la situazione non è assolutamente migliore per molte altre attività tuttora chiuse: palestre, piscine, cinema, negozi di abbigliamento ecc. Sembra che ogni volta che si intravvede la “luce in fondo al tunnel”, i governi di tutto il mondo, debbano in qualche modo farci cadere nello sconforto con nuove restrizioni, dovute a nuove varianti del virus o probabilmente prossimamente ad un attacco degli extraterrestri.
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