I governi di molti paesi stanno presentando le attuali restrizioni (spesso simili ad una dittatura sanitaria) come misura necessaria nella lotta contro la pandemia di coronavirus. Come stanno andando davvero le cose? Un anno fa, all’inizio dell’annuncio della pandemia, nessuno disponeva di statistiche affidabili. Adesso ci sono e basta leggerle ed interpretarle. L’ultimo studio sulla rivista Nature (qui trovate lo studio integrale), basato su dati di 87 paesi, indica che le restrizioni governative non aiutano a prevenire l’ulteriore diffusione del virus; le restrizioni rovinano solo la vita della popolazione.

lockdown le restrizioni rovinano solo la vita della popolazionePer molte persone, i blocchi rappresentano un mezzo “logico” per combattere la diffusione dei virus. Questo approccio, tuttavia, non si basa su dati scientificamente ricercati, ma piuttosto dettato dalla paura che i governi ed i media ci hanno inculcato sino ad oggi.

In effetti, i blocchi non fanno nulla per impedire l’ulteriore diffusione del coronavirus. Quattro scienziati di fama mondiale sono giunti a questa conclusione nel loro studio: Ricardo Savaris, Guilherme Pumi, Raphael Kunst e Jovani Dalzachio. La loro ricerca è pubblicata sulla rispettabile rivista scientifica Nature.

Gli scienziati hanno cercato di stabilire se l’introduzione di un lockdown influisce sul tasso di mortalità da coronavirus. A tal fine, i dati di 87 paesi del mondo sono stati analizzati dal 24 febbraio al 23 agosto 2020. A quanto pare, le restrizioni governative si sono rivelate controproducenti nella lotta contro la pandemia.

I risultati dello studio non ci consentono di stabilire che il tasso di mortalità da coronavirus diminuisca durante il blocco“, affermano in coro gli scienziati.

Secondo gli autori, esempi come Irlanda e Perù sono indicativi. In Irlanda, dal 29 giugno 2020 sono stati aperti pub, ristoranti e parrucchieri, senza l’obbligo di indossare una mascherina. Nei mesi successivi, la mortalità per coronavirus non solo non è aumentata. Al contrario, l’indicatore ha iniziato a diminuire.

Al contrario, le autorità peruviane hanno imposto alcune delle più severe restrizioni di quarantena al mondo. Tuttavia, il blocco non ha fermato in alcun modo la diffusione del coronavirus: il tasso di mortalità per milione di abitanti a causa dello stato disastroso del sistema sanitario locale e degli strani rituali dovuti alle credenze pagane è rimasto uno dei più alti nel mondo.

In tutto il mondo, il blocco stesso è considerato la prigione della società moderna ed ha già causato danni irreparabili alla vita dei cittadini.