Il 17 febbraio il Consiglio federale deciderà come proseguirà le attuali restrizioni dal 1 ° marzo. Questa era stata la promessa del ministro della Salute Alain Berset in modo che i settori interessati dalle possibili aperture avessero abbastanza tempo per prepararsi.
Berset ha cambiato idea e mercoledì prossimo il governo parlerà di come procedere, ma il 17 febbraio non si deciderà nulla. É quanto ha dichiarato Berset al quotidiano francofono “La Liberté”: “Il Consiglio federale darà esclusivamente un idea indicativa sul proseguimento delle restrizioni, dopodiché ci sarà una consultazione con i cantoni”.
In pratica il Consiglio Federale non prenderà alcuna decisione per allentare il blocco fino almeno al 24 febbraio. Mercoledì prossimo il Consiglio federale discuterà di proposte e tematiche per il futuro del paese. Chi chiede al dipartimento della sanità il motivo riceverà una risposta concisa: “serve il coinvolgimento dei Cantoni questa à la normale procedura“. Risposta criptica e incomprensibile, come d’altronde lo è l’attuale operato del Governo federale.
I Cantoni potevano sicuramente essere consultati prima senza dover attendere gli ultimi giorni del mese, sembra inoltre che tutte le rimostranze dei cittadini e delle imprese che chiedono un allentamento non vengano in nessun modo tenute in considerazione dal Consiglio Federale.
Vedremo nei prossimi giorni se UDC Svizzera prenderà un’ulteriore posizione critica dalle decisioni del Consiglio federale.
Di pochi giorni fa lo studio riguardante gli impianti sciistici, (empa) dove sembra che il rischio di contrarre il virus negli impianti sia molto basso. Secondo lo studio, i ricercatori sono giunti alla seguente conclusione: il rischio di contrarre l’infezione durante un viaggio di 12 minuti in una cabinovia con le finestre aperte è cento volte inferiore rispetto a una giornata lavorativa di otto ore in un ufficio per due persone scarsamente ventilato e mille volte inferiore di una cena consumata in un locale di 30 metri quadrati con otto persone che parlano ad alta voce.
Il Consiglio Federale vuole attendere un’altra settimana
Il fatto che il Consiglio federale stia scegliendo questa strada di attesa permette due semplici conclusioni: in primo luogo, vuole concedersi più tempo per osservare l’andamento della pandemia per un’altra settimana. In particolare, osserva lo sviluppo delle mutazioni.
Secondo: probabilmente non ci saranno grandi aperture, l’economia e la popolazione dovranno necessariamente sottostare a queste decisioni. Se il Consiglio Federale volesse riaprire ristoranti e negozi, avrebbe dovuto lasciare alle attività interessate più tempo, 4 giorni di tempo sono decisamente troppo pochi per approvvigionarsi e creare turni di servizio, per qualsiasi azienda.
“Comprendiamo le frustrazioni e anche noi vogliamo vedere le riaperture“. Tuttavia, questo è associato a rischi elevati e richiede una disciplina ancora maggiore da parte di tutti. Dice Berset.
Anche il Consiglio federale ammette di soffrire delle restrizioni attuali: “Troviamo molto difficile sopportare queste misure restrittive, come tutti gli altri“. Ma le restrizioni sono necessarie per evitare che la situazione con le nuove varianti di virus sfugga di mano, come è stato osservato in Gran Bretagna e Portogallo.