Buone notizie per tutti gli amanti del cioccolato, da oggi avrete, avremo, una scusa in più per mangiare cioccolato senza sentirsi terribilmente in colpa per la linea.
Un team di ricercatori dell’Università dell’Aquila guidato da Giovambattista Desideri, direttore della Divisione Geriatrica, ha dimostrato che i flavonoli (antiossidanti presenti nel cacao) sono alleati del cervello e aiutano a frenare il declino cognitivo nelle persone over 70 anni, prevengono i problemi di memoria e il morbo di Alzheimer.
Lo studio è da considerarsi attendibile tanto che è stato pubblicato anche sulla rivista “Hypertension”, edita dall’ American Heart Association.
La ricerca è stata condotta su 90 anziani con lieve declino cognitivo, sono stati suddivisi in tre gruppi casuali e ogni giorno, per 8 settimane, hanno loro somministrato una bevanda al cacao con dosi diverse di flavonoli: 990 milligrammi/giorno (dose alta), 520 mg/giorno (media) e 45 mg/giorno (bassa). Per rendere più attendibile lo studio sono stati eliminati dalla dieta degli anziani ogni altra fonte di flavonoli quali per esempio il tè, l’uva, il vino rosso e le mele.
Attraverso test neurofisiologici sulle funzionalità cerebrali riguardanti la memoria a breve e lungo termine, la capacità cognitiva complessiva e la velocità di pensiero è stato dimostrato che chi assumeva dosi medio-alte di flavonoli del cacao mostrava generalmente performance migliori di chi aveva assunto dosi minori.
Si sono riscontrati altri effetti benefeci in chi aveva assunto dosi medio-alte quali la riduzione della pressione sanguigna, dello stress ossidativo e dell’insulino-resistenza, quest’ultimo secondo i ricercatori decreta il 40% del miglioramento cognitivo.
Desideri ha dichiarato che “Lo studio offre l’incoraggiante evidenza che consumare flavonoli del cacao, come parte di una dieta controllata a livello calorico e bilanciata dal punto di vista nutrizionale, può migliorare la funzione cognitiva. Un effetto positivo che sembra essere mediato principalmente da una riduzione dell’insulino resistenza. Resta ancora da capire se questi benefici sul profilo cognitivo sono una conseguenza diretta del consumo di flavonoli del cacao oppure un effetto secondario dovuto al miglioramento della funzione cardiovascolare. Considerando l’aumento globale dei disturbi cognitivi, con un impatto reale sulla qualità di vita delle persone, il ruolo dei flavonoli del cacao nella prevenzione o nel rallentamento del declino cognitivo giustifica ulteriori ricerche sul tema. Dopo questi primi, importanti risultati, ora servonostudi più ampi, anche per determinare la durata degli effetti positivi e per meglio definire i livelli di flavonoli del cacao associati ai benefici per la salute”.