Pensando al futuro in questo momento non si riesce a vedere la fine del tunnel.
Siamo in un momento mai vissuto dove regna l’incertezza e una grande limitazioni ingiustificata delle libertà personali.
Ma quello che ci lascia realmente attoniti è l’attuale situazione, a livello mondiale siamo praticamente piombati nel caos, non si riesce più a comprendere chi dica la verità e chi menta, in alcune nazioni cade il governo e ci si dimentica della pandemia, cercando solo di tenere stretta la propria poltrona infischiandosene del popolo e dell’esigenze dei molti.
Regole confuse ormai regnano sovrane, alcuni esempi lampanti sono tutti quelli legati alla ristorazione: da mesi ormai la categoria è martoriata da regole fantasticamente inutili, si promettono soldi e aiuti, si naviga nelle promesse, ma intanto senza assolutamente nessuna relazione Pandemia Ristorazione, tutti gli esercizi pubblici restano praticamente chiusi. Viene spontaneo chiedersi per quanto tempo questa situazione sarà ancora tollerabile, perché è incomprensibile.
I ristoratori riusciranno a riprendersi dalla perdita economica? A nostro avviso purtroppo ci saranno molte, troppe chiusure. Senza dimenticare tutte le attività correlate alla ristorazione altre decine di piccole e grandi realtà che si occupavano dell’approvvigionamento di tutti questi esercizi, dal panettiere al macellaio, alla piccola impresa di manutenzione e riparazione.
Nessuno ha assolutamente pensato al grandissimo problema creato a tutti coloro che invece la pandemia non ha chiuso. Agenti di commercio, impiegati, operai tutte persone che durante la pausa del mezzogiorno approfittavano dei locali pubblici per ristorarsi e spesso per trovare un bagno caldo e pulito.
Ora la maggior parte di queste persone è costretta a mangiare un panino in auto, ed espletare i propri bisogni dove capita. Tutto questa situazione sembra una follia disumana senza senso.
Ci siamo poi dimenticati di parecchie fasce di lavoratori: i tassisti, che in questo momento sono praticamente fermi, i tour operator che hanno automezzi fermi da mesi, sono decine le classi lavorative colpite e dimenticate, e questo è semplicemente ingiusto.
Chi sta traendo mostruosi guadagni da tutto questa situazione sono le grandi catene di alimentari, che durante gli ultimi mesi con la grande limitazione di andare all’estero per acquisti hanno avuto utili mai visti prima, visto l’obbligo di acquisto dentro il territorio in troppe situazioni hanno alzato i prezzi in modo sconsiderato.
Ma ancora più ridicola è la scelta di cosa sia un bene di prima necessità e cosa non lo sia: ad esempio è totalmente vietata la vendita di giocattoli per i bambini, vietata la vendita di penne e quaderni per gli studenti, non si possono acquistare libri sugli scaffali e neppure scarpe e ciabatte non si possono comperare pigiami e accessori per la cucina, è vietata la vendita di piccoli elettrodomestici, ma si possono vendere mutande e calze, ombrelli, ed intimo, ma non si possono acquistare indumenti da lavoro.
Ultimo esempio che ha lasciato tutti perplessi sono aperti i negozi per la cura degli animali in quanto è permessa la vendita di cibo per animali, ma gli stessi negozi, non possono vendere un pesce, un canarino e neppure una pianta acquatica, incomprensibile.
Siamo alla follia, speriamo che in molti si domandino chi sia la testa d’uovo che ha deciso cosa sia indispensabile e cosa no.
Il tutto ovviamente con la maggior parte delle imprese aperte, cantieri sempre aperti, e fortunatamente 70000 frontalieri che entrano ogni giorno con questa situazione incerta, persone che hanno senso di responsabilità e devono supportare le proprie famiglie.
Una domanda alla quale non si trova risposta: sino a che punto tutto questo è dettato per scongiurare la pandemia? Avete qualche idea?